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Il killer di Simonetta è tornato il libertà. La sorella scrive a Mattarella

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Dopo oltre due anni per decorrenza dei termini di custodia, Antonio Pignataro, l’assassino di Simonetta Lamberti, è tornato in libertà. L’uomo che dal 2015 stava scontando la sua pena  è uscito dal carcere di carcere di Opera, a Milano, facendo il suo ritorno a Nocera Inferiore.

Il tribunale di Nocera Inferiore ha infatti accolto l’istanza del legale dell’ex boss, concedendo a quest’ultimo l’obbligo di dimora nello stesso comunale, con il divieto di uscire dalla sua abitazione dalle 22 di sera fino alle 8 del mattino seguente.

Un provvedimento che ha fatto infuriare Serena Lamberti, sorella di Simonetta, che ha scritto una lettera al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Anche lui, infatti, ha sofferto come Serena.

«Il fratello del presidente Mattarella, Piersanti, fu ucciso da Casa Nostra nel 1980 quando era presidente della Regione Sicilia – spiega Serena su “Il Mattino” – nessuno meglio di lui potrà capire il dolore, il senso di impotenza di fronte a queste tragedie. Io sono nata tra le macerie ed oggi, con la scarcerazione dell’essere che ha ucciso mia sorella, sono ripiombata nelle tenebre.

È irreale come nel 2015 quando, già condannato in primo grado e all’inizio dell’Appello, ottenne i domiciliari per condizioni di salute così gravi da consentirgli, anche per l’assenza di controlli, di organizzare un clan. Solo grazie alle indagini dei Ros fu evitato un attentato.

La mia rabbia si placò solo quando dopo due anni tornò in carcere. Ha continuato a fare del male, programmare crimini e omicidi, è tornato libero di stare con la sua famiglia, salvo non uscire dopo le 22».

«Io non posso stare ferma – conclude Serena – Nonostante il dolore devo continuare a lottare. A Mattarella chiedo aiuto per ottenere giustizia. Sto pensando, anche perché me lo

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