Nella zona alifana il fiume e i canali di bonifica hanno retto il sovraccarico d’acqua, con una situazione sostanzialmente sotto controllo e danni limitati. Nel basso Volturno sono stati invece i Regi Lagni ad esondare, invadendo per centinaia di ettari la pianura campana tra Pignataro Maggiore, Capua, Grazzanise, Cancello Arnone e Castel Volturno.
“I fenomeni straordinari – dichiara Salvatore Loffreda, direttore di Coldiretti Campania – sono ormai una costante, a causa dei cambiamenti climatici. Le aziende agricole sono costrette a fare i conti con bombe d’acqua improvvise. Tuttavia, la mano dell’uomo può mitigare o aggravare il dissesto idrogeologico che ne deriva.
Le forti piogge di queste ore vedono sulla stessa asta fluviale del Volturno casertano una condizione di allerta fisiologica a nord e una devastazione a sud. La differenza è data dalla mancata manutenzione dei canali, che è ormai la seconda minaccia dopo i cambiamenti climatici. I Consorzi di Bonifica devono svolgere il proprio ruolo fino in fondo se non vogliamo distruggere i campi ad ogni acquazzone”.
Ha partecipato al sopralluogo nell’alto casertano anche Alfonso Santagata, presidente del Consorzio Sannio Alfano. “Nonostante tutto – dichiara Santagata – il lavoro di pulizia e manutenzione ha dato i frutti sperati. Pur in presenza di un’improvvisa massa d’acqua che arriva a carico dei corpi idrici superficiali, i canali hanno retto l’urto nella zona alifana. Questo non ci consente di abbassare la guardia, ma possiamo tirare un sospiro di sollievo per i territori agricoli interessati e per le strade di comunicazione”.