A tale proposito, riteniamo utile mettere a disposizione le nostre 120 cartelle cliniche per ogni ulteriore accertamento.
L’azienda ha commissionato uno studio all’Università di Napoli che ha analizzato circa 1.500 cartelle cliniche di noi operai delle Fonderie Pisano ed il risultato è stato che la percentuale di malattie oncologiche presenti è molto inferiore ai valori nazionali per le stesse classi di età . E, invece, si cercano le morti delle Fonderie».
E’ uno dei passaggi della lettera di Angelo Clemente rappresentante dei lavoratori e delle maestranze delle Fonderie Pisano pubblicata da Il Mattino oggi in edicola e che arriva a pochi giorni dalla richiesta del pm della Procura di Salerno di riesumare i morti per tumore che hanno lavorato nelle fonderie Pisano dal 75 ad oggi.
«Il nostro lavoro giornaliero viene quasi sempre individuato quale causa di tutti i problemi della Valle dell’Irno e della città di Salerno, come se fossimo l’unica fonte di inquinamento o di insalubrità contro cui combattere – prosegue Clemente -.
«Ben vengano altri accertamenti. Ma siamo sicuri che non esiste alcuna causa da rintracciare nelle Fonderie. Questa situazione è molto importante perché ci consente di lavorare – in maniera al momento ridotta, facendo i conti con i nostri stipendi tagliati – e di guardare avanti in attesa del nuovo stabilimento nel quale noi fortemente crediamo.
Noi siamo pronti a fare la nostra onesta battaglia per cambiare sito produttivo. Ci sono i nostri figli – i nostri figli – che vogliono continuare a lavorare per le Fonderie Pisano e attendono il nuovo sito produttivo che – ci dicono (e noi ci crediamo perché abbiamo visto e studiato il progetto) – è tra quelli più innovativi e sicuri al mondo».
Io dovrei essere solidale con gli operai? Questi ci prendono anche in giro e pensano ai loro figli che vogliono il loro posto quando i genitori andranno in pensione. Per me questo è puro egoismo e spero che la fabbrica fallisca. Noi abitanti dei luoghi sottoposti alla puzza ed su morti della loro fabbrica non avremo a questo punto più nessuna pietà per loro.
VERGOGNATEVI!
Ha ho capito, quelli morti nel giro di un chilometro non bastavano. Adesso contano solo se i morti sono operai della fabbrica. Ma che film è…. ma finiamola con questa sceneggiata……..oggi l’unico baluardo dei cittadini contro una certa politica e gli interessi di pochi è la magistratura….. speriamo bene.
la fabbrica inquina questo è un dato di fatto inutile girarci intorno, premetto che non lavoro in questa azienda ma voglio cmq dire una cosa : perchè avete costruito ville e villette nella zona comprando terreni edificabili a 4 soldi????? perchè non denunciate chi vi ha dato le autorizzazioni a costruire????
perchè non chiedete voi l’allontanamento da quella zona???? per me in quella zona doveva esserci solo l’azienda in questione come 60 anni fa.
che poi l’azienda inquina che nel raggio di tot ci sono i tumori che deve mettersi a norma o dislocarsi QUA ALZO LE MANI.
Le variabili da prendere in considerazione sono tante. I dipendenti, per esempio, dovrebbero avere un equipaggiamento contro le sostanze nocive… Quindi è ovvio che non abbiamo niente.
Poi i tumori vanno visti nel lungo periodo e monitorati per tempo.
C’è la questione genetica etc etc…
Chi parla dimostra di non sapere, ma vabbene così in questo paese.
augurare ai propri figli di lavorare in una azienda avvelenatrice ed in un settore obsoleto, come quello siderurgico, è da ignoranti ed ipocriti. Anatema ambiantale su di voi.
Ma perché prendersela con la fabbrica se già stava là quando gli abusivi ci hanno costruito intorno? La fonderia è stata costruita in zona industriale tanto è vero che di fronte alla pisano c’è l’area industriale di Pellezzano…. E poi, se non ci sono i dati statistici a sostegno dell’aumentata mortalità, come si può dichiarare lo stato di pericolo?
Chi ha comprato e costruito case a pochi soldi intorno alla pisano ora cerca anche il quartiere….
Loro ci uccidono, noi quando ci svegliamo e andiamo a far sentire le nostre ragioni a chi gli permette di farlo?
Marcus scusa , ma che ragionamento fai…. dopo 60 anni dico 60, la citta’ protrebbe pure espandersi no…. quindi a fratte non si costruisce perche’ c’e’ la “fabbrica” da 60 anni. Come in tutte le citta’ del mondo che si espandono le zone industriali e le attivita’ vengono delocalizzate e a maggior ragione se procurano danni all’ambiente.
quindi se tu avessi un’azienda che hai costruito in una zona industriale dove non abita nessuno e nel giro di 60 anni ci vengono ad abitare cani e porci attorno alla tua azienda dici che sia normale che te ne devi andare??? ma che ragionamenti, non sono per niente d accordo, io sono con voi se dite che inquinano e altro ma non posso tollerare che in quella zona che doveva essere destinata come zona industriale adesso hanno costruito tutto e di più. Allora a questo punto costruisciti una casa dove sta l’isola ecologica di fratte e poi chiedi di farla dislocare.
Per marcus
Che storie che fai vedi che Fratte esisteva prima della fondazione di Roma ed allora e’ la fonderia che è stata costruita dopo. Ma che discorsi fai, noi in quelle zone soffriamo e sentiamo
cattivi odori da decenni. Ed ora diciamo basta.