Sulle armi si è appurato che il fucile era stato modificato in modo da aumentare la potenzialità offensiva mediante l’aumento della capacità del serbatoio da 3 a 5 colpi, detenzione di munizionamento a pallettoni vietate durante la caccia al Cinghiale.
Inoltre i cani erano sistemati in box non idonei poiché piccoli per ospitare più animali e alcuni erano legati tra loro con catene cortissime, modalità che non permetteva agli animali di assumere posizioni sicure durante il tragitto e non potersi sollevare.
Al termine del controllo quattro soggetti sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria, inoltre gli animali, sprovvisti di microchip sono stati regolarmente registrati dal personale medico dell’Asl di Salerno.
La caccia al Cinghiale è disciplinata da appositi regolamenti regionali. Trasgredire a tale regolamento comporta sanzioni o denunce che oltre a ricadere sui singoli elementi della squadra, ricadono anche sul capocaccia. Quest’ultimo, reso edotto di quanto accaduto, dovrà ora rispondere delle proprie responsabilità.
Il personale dell’Enpa ringrazia il comandante della stazione dei Carabinieri di Campagna ed i suoi uomini ed il personale ASL di Salerno per la professionalità dimostrata.
Bravi bravissimi bis poi non ci dobbiamo lamentare se questi cinghiali ci stanno invadendo, nell’applicare la legge non bisogna essere ottusi e insensibili a questa problematica. Bah che pensare questa è l’itaglia risolvetelo con l’esercito il problema
guardie dell’enpa? allora si e’ detto tutto,ma fa specie vedere che i carabinieri danno loro credito!!!!!!!!!!