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Turismo in Campania, Abbac: «Troppi ritardi e poche azioni incisive»

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Chiediamo risposte alle tante domande sinora inevase dalla Regione Campania.

Eppure il turismo è uno dei pochissimi settori economici in crescita sui nostri territori- dichiara il presidente Abbac Agostino Ingenito –

Sono centinaia le famiglie e piccole imprese che hanno avviato un’attività ricettiva spesso senza l’opportunità di alcun sostegno economico o incentivo come invece vi era stato negli anni passati e garantendo spesso opportunità anche in aree interne e centri minori rispondendo in tal modo al forte spopolamento .

Che fine hanno fatto le risorse europee destinate alle imprese e quali strumenti sono stati adottati per supportare e monitorare il nostro settore a seguito degli importanti flussi turistici che hanno interessato sinora la nostra Regione? A pochi mesi dalla fine della consiliatura non abbiamo alcuna notizia neppure delle necessarie modifiche alle normative regionali del nostro comparto extralberghiero.

Sono stati innumerevoli, negli ultimi tre anni, gli approcci e i contatti con l’Assessorato e Commissione consiliare competenti per sollecitarli a proporre un’azione organica, in linea con i tempi, circa l’impianto normativo regionale per le diverse tipologie del nostro settore- dichiara il presidente Abbac Agostino Ingenito-

Nulla si sa dei tempi di attuazione del codice identificativo regionale, varato con non poche nostre sollecitazioni in un emendamento di una legge regionale della scorsa estate. Inoltre vanno rivisti una serie di parametri nella vecchia legge 17/2001 in merito a casa vacanze, affittacamere, country house.

Alcune prescrizioni urbanistiche rendono complicato trasformare attività integrative del reddito in imprese che potrebbero meglio garantire posti di lavoro soprattutto dove è più stridente il calo demografico per spopolamento con migliaia di immobili che potrebbero essere destinati ad ospitalità diffusa, aiutando giovani e inoccupati.

Occorrono azioni di sviluppo sinergico per favorire la qualità dell’offerta ricettiva e cultura dell’accoglienza. Come non è ancora chiara la posizione in merito alle locazioni turistiche. Difficile reperire dati aggiornati per gli elenchi delle attività ricettive in Campania, con mancato coordinamento con i Comuni e i rispettivi Suap. Tanti gli abusivi e irregolarità non controllate.

Neanche a parlarne di politiche per favorire un turismo sostenibile ed accessibile per i non abili o progetti per destagionalizzare. Difficile reperire materiale informativo aggiornato sui territori, manca un coordinamento con l’offerta culturale, i siti museali dei diversi enti di gestione come sembra inesistente una relazione concreta con l’agenzia regionale culturale . Non è stato più aggiornato il sito internet e non mancano problematiche per gli adempimenti previsti dalle strutture ricettive per la comunicazione prezzi e dati ISTAT.

Non è ancora possibile capire qual’è il piano di sviluppo dell’agenzia del turismo, prima Aretur poi Campania Turismo. Cosa ne sarà dal prossimo anno delle strutture di accoglienza turistica come le sedi degli ex ept e apt. Ne si sa di un progetto moderno ed innovativo di rete infopoint e supporto ai viaggiatori in stazioni, porti e destinazioni turistiche.

Mancata applicazione della legge regionale sugli ambiti territoriali e stl e non si è compresa ancora quella che appare una sovrapposizione dei tanti distretti turistici, varati sulla carta dal Ministero e che avrebbero dovuto prevedere un’interazione più incisiva dei privati con gli enti pubblici. La sburocratizzazione annunciata appare tutt’altro che scontata. Non si conoscono gli effetti degli investimenti che sarebbero stati messi in campo per la promo commercializzazione verso l’estero della nostra regione e il piano fiere va rivisto.

Tutt’altro che facile comprendere gli effettivi riscontri dei tanti eventi ed iniziative finanziate sui territori con una parcellizzazione di risorse che non consente neppure di conoscere i flussi dei visitatori. Auspichiamo che questi pochi mesi dalla fine della consiliatura regionale possano consentire un’azione concreta che definisca un piano turistico regionale definito ed attuabile.

La concorrenza con gli altri territori, la precaria condizione dei trasporti pubblici e mobilità verso le località turistiche come per le aree interne, poche infrastrutture e servizi di accoglienza precari o inesistenti in molti territori. Occorre recuperare il tempo perduto e sviluppare un dialogo e sinergia.

Gli operatori turistici non comprendono talune liturgie e letargie di un settore regionale che invece dovrebbe essere motore e promotore di attività. Auspichiamo l’insediamento di un coordinamento che definisca un cronoprogramma.

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