Nella prima sessione, dopo i saluti istituzionali del Rettore Vincenzo Loia e del Presidente ODCEC Salerno Salvatore Giordano, si sono confrontati sul tema autorevoli voci dello scenario istituzionale e imprenditoriale italiano, tra cui il Presidente di Confindustria Vincenzo Boccia e il Segretario Generale aggiunto CISL Luigi Sbarra, con la partecipazione e l’intervento del Ministro per il Sud e la Coesione Territoriale Giuseppe Provenzano.
“Nel 2020 si chiude un importante Piano Strategico Nazionale noto come Industria 4.0 – ha dichiarato in apertura dei lavori il rettore Loia – Industria 4.0, che ha portato il Paese ad un maggiore livello di competitività nazionale, sta aprendo la strada anche a nuovi scenari internazionali che dobbiamo sapere cogliere e declinare nella nostra realtà. Per questo oggi abbiamo raccolto personalità di grande spicco nazionale ed internazionale, per fare insieme il punto sull’innovazione e sulle importanti conseguenze per il sistema Paese”.
“Il tema di oggi è ampio ed ha una forte valenza per il futuro, perché interessa soprattutto le nuove generazioni. E’ a loro che rivolgiamo il nostro sforzo per poter indicare al meglio le prospettive future dell’innovazione tecnologica per la società” – ha aggiunto il presidente ODCEC Salerno Salvatore Giordano.
Ad introdurre ed entrare nel vivo del dibattito di “INDUSTRIA 4.0” è stato il prof. Roberto Parente, ordinario di Economia e Gestione delle Imprese, che ha individuato sei parole-chiave per riflettere sulle nuove potenzialità di utilizzo dell’innovazione: “Per un rilancio che metta al centro la qualità del capitale umano, soprattutto giovanile, credo sia opportuno ragionare intorno ai concetti cardine di questa che è conosciuta come Quarta Rivoluzione Industriale e mi riferisco ai concetti di Cambiamento, Discontinuità, Digitalizzazione, Apertura, Imprenditorialità e Contaminazione”.
Proprio la parola “contaminazione” ha fatto da trait-d’union tra gli interventi che si sono avvicendati nel corso del dibattito, coordinato dal Vice Direttore del “Corriere della Sera” Venanzio Postiglione.
Industria 4.0 è stato questo: usare la leva fiscale per agevolare investimenti su questa linea, in una nazione che deve ricostruire attraverso la questione industriale un grande elemento di coesione del Paese. La coesione non è una questione territoriale ma un valore per l’intero Paese. Bisogna per questo avere passione per il lavoro e amore per il Paese” – ha sancito Boccia.
“C’è un mondo che sta rapidamente cambiando – ha dichiarato il Segretario Generale aggiunto CISL Luigi Sbarra. Occorre accompagnare la sfida del digitale con un parallelo e grande investimento sul capitale umano”.
A tenere le Conclusioni di questa prima sessione è stato il Ministro per il Sud e la Coesione Territoriale Giuseppe Provenzano: “Sono felicissimo di aver accettato questo invito – ha esordito il Ministro. Qui all’Università di Salerno ci sono stato spesso nelle vesti da ricercatore e sono onorato di tornarci adesso, perché questo Ateneo, come tante università del Mezzogiorno, ha un ruolo straordinario per i suoi territori. Anche il tavolo odierno dimostra come un terzo della classe dirigente del Paese si sia formato in questa università. Industria 4.0 non è uno slogan ma una realtà concreta. Attraverso l’innovazione il lavoro in tutte le sue forme può e deve cambiare.
E questa creazione di nuovo lavoro ha bisogno di politiche di accompagnamento. Noi stessi abbiamo bisogno di ritrovare fiducia intorno alle politiche di sviluppo e di coesione. Se in Italia innovazione e sostenibilità sono una strada obbligata proprio per la sua collocazione, per il Sud sono un’opportunità concreta da cogliere”.
Nella seconda sessione hanno preso parte al dialogo: Ayman El Tarabishy, Direttore ICSB presso la George Washington University; Lucia Cusmano, Acting Head, SMEE Division OCSE e Marco Piemonte dell’ODCEC Salerno.
Al termine dell’evento, Ayman El Tarabishy ha omaggiato il rettore Loia di un riconoscimento da parte della George Washington University.