Il Flag, che comprende la pesca nel tratto di costa dell’Alto Cilento, da Agropoli a Casalvelino, sarà presentato venerdì 22 ottobre alle ore 11 alla “Chiesa San Biagio Maggiore”, in Via San Biagio dei Librai, durante il convegno sul tema “Il Pescato Cilentano nella Cultura Napoletana: Il Pescatore Cilentano nel Presepe Napoletano”.
Dopo i saluti del parroco Mariano Imparato, della chiesa San Gennaro dell’Olmo e le introduzioni di Mauro Inverso, Presidente Flag Cilento Mare Blu, Luigi Maria Pepe, Presidente Fondazione Giambattista Vico, Vincenzo Pepe, presidente Fareambiente, Gennaro Scognamiglio, Presidente Unci Agroalimentare e Maria Passari, Dirigente Agricoltura, Caccia e Pesca della Regione Campania, interverranno Luca Cerretani, Coordinatore Gal Cilento Regeneratio e Claudio Aprea, Direttore Flag Cilento Mare Blu. Le conclusioni sono affidate all’Onorevole, Nicola Caputo, Consigliere Agricoltura, Caccia e Pesca della Regione Campania
A seguire, alle 12, al ristornate “SpaccaNapoli” di Via San Biagio dei Librai lo show cooking, “La Tortiera di Alici (Alici al Gratin)” a cura della chef Carmela Baglivo ed un “Percorso di Degustazione per Istituzioni, Stampa e Stakeholder”.
“Il mare cilentano offre, ancora oggi – dice Mauro Inverso, Presidente Flag Cilento Mare Blu – un pescato caratterizzato da una forte ‘identità’ che rappresenta un patrimonio di valori incommensurabili in termini di unicità, di qualità e di sostenibilità.
I pescatori del Cilento e dell’area Marina protetta, patrimonio dell’Unesco, attualmente schiacciati dalla pesca industriale, esercitano ancora la pesca artiginale, di autotutela, riprendendo il vecchio sistema della pesca. Attraverso le strategie del Flag Cilento Mare Blu, ed in particolare modo con il passaporto blu, si intende riqualificare e valorizzare la pesca Cilentana, attraverso la tracciabilitá del prodotto dal mare alle nostre tavole.
Un’importante opportunità, quindi, per avere un valore aggiunto sul mercato. Tutto ciò assicurerà ai consumatori la possibilità di acquistare un prodotto fresco, sicuro, ecocompatibile e sano, come insegna la dieta mediterranea e di assicurare un reddito ai pescatori, rivitalizzando l’economia.”
“I pescatori nel Cilento- spiega il presidente di Fareambiente, Vincenzo Pepe- sono rimasti in pochi. Proprio sui porti cilentani, confondendosi tra loro, si può consumare una colazione salata, come ad esempio alici e vino. Oppure acquistare prodotti ittici da portare direttamente a casa, una seppia, un’orata, o forse alici e sgombri.
Siamo nella terra che incantò Ancel Keys, che proprio qui coniò la definizione di Dieta Mediterranea, espressione con cui il nutrizionista e fisiologo americano voleva rappresentare uno stile di vita basato su una biodiversità storica, sociale, antropologica e naturale eletta, non a caso, patrimonio immateriale dell’Unesco”.