E tutto si scopre perché la scena del delitto matura nel cono di osservazione delle telecamere con audio installate attorno alla casa vacanze di un signore che, all’interno dell’abitazione, ha finito per assistere in diretta alle fasi dell’aggressione.
«Cosa fai? Aspettiamo un bambino, io ti amo». Incredula davanti alla violenza dell’uomo che amava, non è riuscita a dire altro. Dopo la prima coltellata ha tentato la fuga. È scesa dal furgone ed è scappata. Lui l’ha rincorsa e finita, prima a bastonate, poi con un altro fendente alla gola. Ana Maria Lacramioara Di Piazza, 30 anni, si è accasciata a terra ed è morta.
Abbandonata tra i cespugli dal suo uomo ai margini di una strada.
L’assassino, Antonino Borgia, 51 anni, imprenditore di Partinico con cui la ragazza aveva una relazione è stato fermato poche ore dopo il ritrovamento del corpo. E ha confessato. Avrebbe ucciso l’amante temendo che raccontasse alla moglie della loro storia. Anna Maria gli avrebbe chiesto tremila euro minacciandolo che, se si fosse rifiutato di darle il denaro, avrebbe detto tutto alla sua famiglia.
Nelle immagini si vede Anna tentare di mettersi in salvo, si sentono le sue ultime parole. Scene tragiche dell’ultimo femminicidio, il 95esimo dall’inizio dell’anno.
L’assassino ha mantenuto la calma. È riuscito a nascondere il corpo coprendolo con un telo e facendolo sparire tra le foglie. Poi è tornato alla sua vita. La colazione al bar, il lavoro, gli appuntamenti coi clienti.
E perfino il barbiere dopo pranzo. Pensava di riuscire a farla franca, riteneva che non lo avesse visto nessuno. Non è andata così. I testimoni c’erano e l’omertà stavolta non ha vinto. Due persone, due cittadini comuni, si sono rivolti ai carabinieri facendo chiudere in poche ore l’ennesimo caso di femminicidio.
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