Per M.F., insegnante della Scuola Primaria dell’Istituto Comprensivo “Gerardo Sasso”, l’incubo è finito questo pomeriggio all’emissione del dispositivo di sentenza da parte del presidente della Seconda sezione penale del Tribunale di Salerno, dottor Paolo Valiante. Accolte le tesi della difesa composta dagli avvocati Arturo Frojo e Francesco Gargano che hanno scagionato la donna dopo tre anni di processo.
Cinque anni fa, i genitori di una bambina di Amalfi, frequentante la IV classe della Scuola Primaria, avevano denunciato la maestra per maltrattamenti fisici e psicologici: per questi motivi,
All’esito delle attività di indagine condotte dalla dottoressa Elena Cosentino, magistrato presso la Procura della Repubblica di Salerno, era stata formulata una prima richiesta di archiviazione. Ad essa ha fatto seguito l’opposizione all’archiviazione degli atti, da parte dei genitori della bambina che oggi ha 14 anni, in qualità di esercenti la potestà genitoriale.
Pertanto il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Salerno, Sergio De Luca, aveva disposto, con ordinanza, lo svolgimento di nuove indagini, a seguito delle quali il Pubblico Ministero aveva nuovamente richiesto al Gip l’archiviazione degli atti.
E’ seguita, da parte dell’avvocato Giuseppe Della Monica, legale della famiglia della bambina amalfitana, una seconda opposizione all’archiviazione, determinando il Gip De Luca a disporre l’imputazione coatta della maestra. L’imputazione formulata nei confronti della donna riguardava il reato di maltrattamento della minore affidatale per ragioni di cura, istruzione ed educazione, mortificandola con le seguenti frasi: «Stai zitta tu che sei falsa e bugiarda, la vedete? Abbiamo fatto un’altra maestra», rimproverandola senza ragione, negandole il permesso di andare al bagno, fino a strattonarla con violenza per il braccio sinistro, provocandole lesioni personali consistite in “contusione con sospetta infrazione muscolare”.
Ma come spesso accade in questi casi l’opinione pubblica si divide, con una buona parte di alunni e cittadini che riconosce nella maestra indubbie qualità umane ed educative.
Oggi la sentenza che assolve la maestra per non aver commesso il fatto.
Fonte Il Vescovado
Commenta