Tocchi ferro Ventura e tocchi anche qualcos’altro, quel qualcos’altro che è mancato alla sua squadra in occasione del derby di Castellammare. Al Menti il progetto di crescita ha fatto registrare un brusco stop. Uno stop provocato dai calciatori che attenzione: non erano campioni prima ma non sono neppure dei brocchi oggi.
Castellammare come Cremona ha evidenziato anche i limiti in avanti di un organico che non annovera tra le sue fila bomber capaci di andare in doppia cifra in carriera, almeno fino ad ora. Il problema è sempre lo stesso e da anni. Qual è l’obiettivo di questa stagione? Se prendiamo per buone le parole di Lotito e Mezzaroma e le colleghiamo al comunicato pubblicato dalla società sul sito ufficiale a marzo scorso in cui si prometteva la serie A siamo in ritardo su tutta la linea. Se invece vogliamo pendere per buone le parole di Ventura che ha più volte parlato di ricostruzione, ripartenza da zero allora siamo in linea o quasi con gli intendimenti della vigilia.
La verità come in tutte le cose sta nel mezzo come nel mezzo ci sono i tifosi che avrebbero voluto assistere a ben altro campionato ed a prestazioni convincenti e non inconcludenti come quella di Castellammare. Sabato, ore 18 c’è il rischio di giocare con l’Ascoli in un Arechi semi deserto come già capitato con l’Entella.
E questo pesa e non poco su quell’auspicio sbandierato da Ventura di voler riportare la gente allo stadio. Per fortuna il calendario dà una mano alla Salernitana. Nei momenti di crisi in B ad ogni crisi arrivava la gara con l’Ascoli che ridava ossigeno alla piazza ed al mister del momento. E’ accaduto soprattutto al Del Duca. C’è da augurarsi che il portafortuna Ascoli funzioni anche all’Arechi
A Salerno non si era illuso nessuno, state tranquilli, basti guardare i rigori a favore, e come ho sempre detto il campionato di serie B a livello di calcio giocato è scarso si corre solo dietro al pallone , a parte qualche squadra vedasi lecce l l’anno scorso