Salerno: il Teatro di Sant’Eustachio intitolato all’attrice Annabella Schiavone

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Grande interprete del teatro e della commedia all’italiana, Annabella Schiavone è stata per lunghi decenni protagonista della vita culturale della nostra città. “Eduardo, Monicelli, Vanzina, Verdone, Benigni… i grandi della nostra comicità hanno intuito da subito il valore di Annabella, quella buffa e straordinaria capacità di rendere così umano e irresistibile ogni suo personaggio.

Il pubblico l’ha amata perché Annabella era autentica, la sua comicità era così vivace perché sostanziata dalla lunga gavetta, ma soprattutto, dal grande cuore e dalla nobile personalità”, così Don Nello Senatore, parroco della chiesa di Sant’Eustachio Martire e promotore della cerimonia di intitolazione del teatro alla grande attrice.

“L’idea di intitolarlo ad Annabella Schiavone – specifica il sacerdote – nasce dal desiderio di rendere vivo il ricordo della grande artista salernitana, scomparsa purtroppo all’apice della carriera e forse dimenticata troppo in fretta. È guidati dal suo dolce ricordo che vogliamo oggi intraprendere questo nostro cammino: dedicandole questo spazio inauguriamo un percorso di formazione e rinascita attraverso la nobile arte del teatro”.

Oltre che per l’intensità e la verve delle sue interpretazioni, Annabella è soprattutto
ricordata quale capostipite d’una preziosa tradizione: capocomica della compagnia Schiavone “Tina Trapassi”, il suo ricordo vive attraverso l’impegno infaticabile dei suoi tanti e illustri allievi, oggi protagonisti della scena teatrale cittadina.

Una personalità straordinariamente ricca, capace di ispirare il percorso che, nella visione di Don Nello, di Don Emanuele Andaloro, di Don Alfonso Santamaria e della comunità parrocchiale, dovrà coniugare sin dall’esordio arte e spiritualità, impegno sociale e creatività: il gioco serio del teatro potrà dare speranza e vita, un volto nuovo a un’area periferica della città che troppo spesso è relegata ai margini, vittima dell’indigenza e del disagio sociale.

La Chiesa crede profondamente nel progetto, come testimonia la presenza annunciata
di S. E. l’Arcivescovo mons. Andrea Bellandi, che celebrerà per l’occasione una messa
in suffragio di Annabella Schiavone. Anche il Sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli e l’Assessore alla Cultura Antonia Willburger, hanno voluto far sentire la propria vicinanza al progetto, e saranno presenti alla cerimonia per scoprire la targa celebrativa dedicata all’artista.

È affidata al M° Gaetano Stella, legato all’attrice da un lungo sodalizio, la conduzione della
serata celebrativa che vedrà la partecipazione di attori e personalità del mondo dello spettacolo legate alla nostra città e vicine negli anni alla compagnia di Annabella Schiavone, tutti oggi riuniti nel nome e nello spirito della grande artista.

Hanno confermato, inoltre, la propria partecipazione le Autorità civili e militari, le compagnie teatrali e le associazioni culturali di riferimento presenti sul territorio. Una sorpresa culinaria attende gli ospiti: nel corso della cerimonia sarà infatti proposto il piatto tipico della cucina di Annabella, romantico connubio tra le origini calabresi della madre e la nativa e amatissima costiera salernitana.

Annabella Schiavone inizia la sua carriera in teatro, con la Compagnia Teatrale della
famiglia Schiavone “Tina Trapassi”, e in seguito recitando, fra gli altri, con Eduardo De
Filippo nella commedia De Pretore Vincenzo (1957).

Negli ottanta esordisce nel cinema, partecipando a numerosi film cult della commedia all’italiana del periodo, come Vieni avanti cretino di Luciano Salce, Sapore di mare di Carlo Vanzina, 7 chili in 7 giorni di Luca Verdone e Il piccolo diavolo di Roberto Benigni. Inoltre nella serie televisiva I ragazzi della 3a C interpreta il ruolo della signora Zampetti.

Divenne in pochi anni una delle più affermate caratteriste del cinema italiano, comparendo in film come Sapore di mare 2 – Un anno dopo, Al bar dello sport, Acapulco, prima spiaggia… a sinistra e Zero in condotta.

Nel 1984 venne scelta da Mario Monicelli per Bertoldo, Bertoldino e… Cacasenno. Lavorò inoltre con Steno in Mi faccia causa nel 1984, con Sergio Corbucci in Sono un fenomeno paranormale nel 1985 e con Roberto Benigni ne Il piccolo diavolo nel 1988. Muore il 29 novembre 1989 a causa di un tumore, a 56 anni.

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