Lo studio, iniziato a novembre 2017, prende spunto dall’emergenza legata all’aggravarsi del
fenomeno dell’antimicrobico resistenza, causata dall’utilizzo inappropriato dagli antibiotici, che in Campania fa registrare i tassi più alti in Italia.
L’Azienda, facendo proprie le direttive emanate dalla Regione Campania in attuazione del “Piano Nazionale di Contrasto delle Antimicrobico Resistenze (PNCAR) 2017-2020”, ha iniziato il percorso finalizzato a fronteggiare al meglio tale emergenza.
Il progetto, giunto al secondo dei tre anni previsti, si è sviluppato su sei azioni parallele ed ha previsto il coinvolgimento di popolazione, medici di assistenza primaria e pediatri di libera scelta, al fine di svolgere opera di formazione, informazione e sensibilizzazione. In particolare, hanno aderito alla prevista formazione regionale a distanza circa 650 operatori sanitari della provincia di Salerno. A loro volta i medici hanno reclutato e intervistato 1560 assistiti della provincia, sui quali si è fatta opera di sensibilizzazione e formazione.
I dati acquisiti in questi primi due anni rilevano, nei soggetti reclutati, una diminuzione nell’uso degli antibiotici pari circa al 15%, a dimostrazione che il potenziamento delle azioni sinergiche può tradursi in futuro in un guadagno sia in termini di salute che in termini economici, ferma restando la politica aziendale di promozione della salute, che pone al centro l’Empowerment dei cittadini e il recupero del rapporto con il Medico “di «famiglia”.
L’esperienza proposta dall’ASL Salerno dimostra, inoltre, che la Campania vive una emergenza essenzialmente di tipo culturale, dal momento che gli assistiti intervistati, pur migliorando le loro conoscenze teoriche, nella pratica quotidiana rivelano una persistente scarsa attenzione verso un uso più moderato e mirato della terapia antibiotica, e soprattutto verso l’abbandono di una pericolosa tendenza all’automedicazione
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