Si tratta di una decisione di buon senso nei confronti di un soggetto, che a più riprese, si è reso protagonista di atteggiamenti deplorevoli e profondamente contrari al codice deontologico.
Ricordiamo ad esempio i suoi insulti sessisti ad una donna arbitro, durante la telecronaca dell’incontro di calcio Agropoli-Sant’Agnello, o le sue affermazioni profondamente omofobe nei confronti del calcio femminile. Affermazioni del genere, profondamente offensive e assolutamente slegate dal legittimo diritto di critica, lo rendono un individuo assolutamente non all’altezza di fare un mestiere che richiede livelli altissimi di professionalità e serietà”.
Lo affermano il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli e il conduttore de “La Radiazza” su Radio Marte Gianni Simioli. “Quando Vessicchio affermò che un arbitro donna era indegna di arbitrare una partita di calcio denunciammo con forza le sue affermazioni, affermando che si trattasse di mantra da bar assolutamente non consoni per una comunicazione di carattere giornalistico. Ora, in seguito alla sua radiazione, non possiamo che ribadire quanto affermammo all’epoca: sessisti ed omofobi devono restare fuori dal mondo del giornalismo”.