Site icon Salernonotizie.it

PlayRech, il progetto mirato alla riqualifica del centro storico

Stampa
Riqualificare e trasformare il centro storico di Salerno. E’ questo l’obiettivo del progetto PlayRech che mira a rendere la città più creativa, verde, inclusiva e accessibile, partendo dai luoghi meno noti che ne custodiscono l’identità e la storia. Si tratta di un progetto aperto a tutti i cittadini salernitani che credono che il centro storico della città capoluogo abbia lasciato dietro di sé aree attualmente inaccessibili, totalmente abbandonate o sottoutilizzate; interi percorsi sconosciuti a turisti e cittadini. Lo scrive Le Cronache oggi in edicola

Tra i labirinti longobardi, inoltre, pochissimo spazio è dedicato al verde, all’arredo urbano, ai bambini, a strutture comunicative dove poter socializzare e condividere. Fino al prossimo 19 dicembre sarà dunque possibile in dividuare un punto nel centro storico di Salerno più significativo e bisognoso, in cui è necessario agire. La missione è supportata da Fondazione Banco di Napoli per l’ Assistenza all’infanzia, Regione Campania e Comune di Salerno, con la collaborazione di Zapoi.

I punti su cui bisognerà puntare e agire solo l’urbanismo tattico, uno strumento che permette di risolvere dei problemi alla scala di quartiere, che agisce sull’ambiente urbano coinvolgendo la cittadinanza attivamente con progetti a basso costo ma ad alto impatto sociale; l’agopuntura urbana ovvero una pratica artistica e urbanistica che utilizza la metafora dell’agopuntura cinese per definire il carattere locale e sociale degli interventi.

Del progetto per la valorizzazione del centro storico se ne sta occupando anche Blam, un collettivo di giovani architetti che ha lavorato alla riapertura dell’antica chiesa di San Sebastiano del Monte dei Morti, attraverso un processo di rigenerazione urbana che partiva da un caso di “riuso adattivo” con un processo finalizzato a riattivare e rendere nuovamente funzionali degli spazi nell’arco di tempo necessario per far rientrare all’interno del progetto gli abitanti della comunità.

Fonte Le Cronache

Exit mobile version