Aaron Ojeda (Spagna), Jennifer Padrón (Spagna), Vadim Bandarets (Bielorussia) e Paulo Quaresma (Portogallo): i quattro scultori – tra i migliori a livello internazionale – che dal 27 novembre hanno raggiunto Salerno dai loro Paesi di origine e si aggirano nella tendostruttura appositamente allestita vicino all’arenile di Santa Teresa. Scalpelli e getti d’acqua alla mano, fanno quello che più amano fare: scolpire la sabbia, liberando da tre enormi blocchi di sabbia compressa le loro giganti figure. Gli artisti quest’anno celebrano la natività di Cristo ispirandosi al presepe settecentesco campano. Un viaggio verso le radici di quest’arte intessuto di aneddoti legati ai Borboni, alla storia di una Napoli che fu e, soprattutto, all’emozionalità della tradizione meridionale.
La sabbia si intreccia alla tradizione del Natale campano: Gli artisti forniranno un’interpretazione personale al tema scelto, omaggio all’arte presepiale settecentesca e ai suoi personaggi principali per regalare al suo pubblico un incontro con le radici di questa festività. La mostra abbandona, così, le tematiche legate all’attualità – temi affrontati nelle passate edizioni, come l’immigrazione e la salvaguardia dell’ambiente – per dedicarsi alla storia.
Un passo verso questa direzione più “accademica” fu compiuto lo scorso anno, quando il direttore artistico Spena ebbe l’intuizione di celebrare il Medioevo e la Scuola Medica Salernitana, ringraziando l’affetto che la città di Salerno ha sempre mostrato nei confronti di questo particolare contenitore di arte e cultura. Restando, però, su questa linea di omaggio alla città ospitante, gli scultori inseriranno nel presepe elementi distintivi cittadini, come il Castello di Arechi e lo stile architettonico di alcune dimore storiche.
“L’idea iniziale di questo evento era di coniugare l’arte della scultura della sabbia, molto diffusa e apprezzata all’estero, con tematiche importanti. Ci ho tenuto a conferire uno status di denuncia etico-sociale alle prime edizioni, perché il momento della fruizione artistica ispirasse una riflessione più profonda, anticamera culturale del cambiamento. Ma già dall’anno scorso ho avviato un avvicinamento alla storia, dedicando a Salerno una speciale edizione legata alla sua identità e alla Scuola Medica Salernitana. Quest’anno, seguendo la strada della storia, siamo approdati all’animo vero del Natale: il presepe. Quello originale, il nostro, il campano. Quello di Eduardo. Quello di San Gregorio Armeno, luogo in cui il popolo incontra la devozione e la tradizione. Sono dell’avviso che la cultura italiana, soprattutto meridionale, vada sempre protetta e valorizzata: il vero tesoro del futuro è il nostro passato”: così Domenico Spena, direttore artistico e ideatore dell’evento.
Novità: Partendo da tre enormi blocchi di sabbia compatta, gli artisti daranno vita ad un’unica scultura in cui si muoveranno i personaggi. Si tratta di una nuova tecnica scultorea già nota in altre parti del mondo. Il risultato non è più una sequenza di singole statue collegate solo idealmente tra loro, ma un solo racconto scritto dalla personale sensibilità artistica di diversi scultori.
Materiale da record per Salerno: I blocchi di sabbia rappresentano per Salerno un vero record considerate le 140 tonnellate di sabbia, i 15 metri lineari di lunghezza complessiva dei blocchi e i 3,80 metri di altezza.
Info utili
Orari di visita
Dal lunedì al venerdì: 10.00-13:00 / 15:00-20:30
Sabato: 9.30-13.00/ 15.00-22-30
Domenica: 9.30-13.00/ 15.00-21.30
Ingresso: adulti 2,50 € / bambini 1 € / gratuito per bambini fino a 5 anni di età
Addetto Stampa:
Rosanna Gentile 3471464829 – rosannagentile@gmail.com