In Italia resistono i divari territoriali
Nel report Ocse Pisa 2018 gli studenti italiani hanno ottenuto in lettura 476 punti, rispetto alla media Ocse di 487 punti, collocandosi tra il 23esimo e il 29esimo posto tra i Paesi Ocse insieme a Svizzera, Lettonia, Ungheria, Lituania, Islanda e Israele.
A ottenere i punteggi superiori sono state le province cinesi di Beijing, Shanghai, Jiangsu, Zhejiang e Singapore. In Italia si confermano i divari territoriali: gli alunni del Nord in lettura hanno riportato i risultati migliori (498 punti nel Nord Ovest e 501 nel Nord Est), mentre i coetanei del Sud sono quelli che presentano le maggiori difficoltà (453 punti nel Sud, 439 nelle Isole) e i quindicenni del Centro si piazzano a metà con un punteggio medio di 484 punti.
Sono forti anche le differenze tra tipologie di scuola: i ragazzi che frequentano i licei hanno più dimestichezza con la lettura (521), seguiti da quelli degli istituti tecnici (458) e infine da quelli dei professionali (395) e della formazione professionale (404). Da evidenziare anche il fatto che i risultati in lettura relativi all’Italia sono in peggioramento rispetto alle ultime rilevazioni Pisa: -11 punti rispetto al ciclo del 2000, -10 rispetto al 2009 (-10 punti), -13 rispetto al 2012.
Il confronto con l’estero
Considerando complessivamente i dati raccolti nei 79 Paesi che hanno partecipato alla rilevazione, circa il 77% degli studenti raggiunge in lettura almeno il livello 2, considerato il livello minimo di competenza, e l’Italia risulta in linea con questo dato. Se ci si concentra sui livelli più alti, però, la media Ocse è di circa il 9% di studenti definibili come “top performer” (ai livelli 5 e 6 della scala), mentre l’Italia è ferma al 5%. Le percentuali osservate di studenti “top” e “low performer” confermano di nuovo le differenze territoriali e tra tipologia di istruzione. Per quanto riguarda sempre la lettura il report diffuso oggi dimostra che in generale i ragazzi italiani sono più bravi nei processi di comprensione (478) e di valutazione e riflessione (482) piuttosto che nell’individuare informazioni (470) in un testo.
Attenzione alle materie scientifiche
Altre criticità emergono sulle materie scientifiche: in scienze gli studenti italiani ottengono un risultato medio inferiore a quello della media dell’indagine (468 punti contro 498). In altre parole: in Italia un alunno su 4 non raggiunge il livello base di competenze scientifiche, nei Paesi Ocse uno su 5.
Anche qui il trend indica una parabola negativa, ma anche a livello internazionale: al lento miglioramento osservato fino al 2012 ha fatto seguito un calo nel periodo 2012-2018, e nel 2018 la performance media è tornata al valore rilevato nel 2006. Male anche la matematica: in Italia un quindicenne su 4 non raggiunge la sufficienza. E a emergere sono anche alcune differenze di genere: se nel nostro Paese le ragazze fanno meglio dei coetanei maschi in lettura (+25 punti), i ragazzi ottengono invece un punteggio superiore a quello delle colleghe in matematica (+16 punti), una differenza più che doppia rispetto alla media della rilevazione.
Cos’è l’indagine Pisa
Pisa, acronimo di Programme for International Student Assessment, è un’indagine internazionale promossa dall’Ocse, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico. L’indagine ha cadenza triennale. Il primo ciclo si è svolto nel 2000 e quello attuale è il settimo. L’Italia vi partecipa fin dal primo ciclo.
Fonte SkyTg24.it
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