Il primo, già condannato, dice di essere ispirato dalla figura di un parente detenuto al 41/bis mentre l’altro, in un’intervista a “Non è l’Arena”, ha avuto il coraggio di dire che la scelta di diventare camorrista va rispettata. I due, durante il video, appaiono in uno spezzone mentre intonano su un divano una canzone contro i pentiti.
Ma i particolari più inquietanti riguardano gli altri reperti pubblicati da Neapolitan.it, tra cui alcune esibizioni di Ilardo a feste organizzate dalla camorra di Ponticelli. Stando alla ricostruzione dei giornalisti un video sarebbe stato realizzato in occasione di una prima comunione, a pochi giorni da un duplice omicidio al Lotto 0 in cui perse la vita un innocente di soli 19 anni. Anche in questo caso Ilardo intona una canzone contro i pentiti. Una vergogna senza precedenti”.
Lo afferma il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli. “Mi risulta difficile credere – prosegue Borrelli – che anche in questo caso Ilardo non sapesse per chi stesse cantando. Non serve nascondersi dietro un dito, è arrivato il momento di evidenziare i rapporti sinistri, che vanno avanti da anni, tra la camorra e una frazione opaca del mondo neomelodico. Alcuni sedicenti cantanti sono un vero e proprio veicolo di promozione per la malavita.
I messaggi contenuti nelle loro canzoni, a favore dell’omertà e contro i pentiti, servono da collante in taluni ambienti criminali. Sono soggetti contigui al mondo delinquenziale in maniera inquietante ed è arrivato il momento di analizzare, anche sul piano giudiziario, quali rapporti intercorrono tra i camorristi e alcuni cantanti”.
Commenta