La vittoria di ieri contro la Juve è la vittoria di un modello, il modello Lotito, che fa calcio da anni ad altissimi livelli a Roma spendendo il giusto e guadagnando tanto con investimenti indovinati e programmazione a cinque stelle sia per la prima squadra che per il settore giovanile.
La stessa proprietà, seppur condivisa con Marco Mezzaroma, a Salerno non attecchisce. In 5 anni di B tante delusioni e poche le gioie eppure gli investimenti non mancano. Ma perchè a Salerno la macchina perfetta di Claudio Lotito che a Roma fa meraviglie a Salerno non funziona?
Quali sono i fattori che portano a questa condizione deficitaria ogni anno a ridosso del Natale per poi dare vita al ribaltone tecnico e ad altri innesti nel mercato di riparazione di gennaio?
Lotito che potrà avere pregi e difetti ha una dote: sa fare calcio e lo sa fare anche ad alti livelli. Lo dicono i numeri ed i risultati. Lo dicono la lungimiranza le scelte e le ambizioni di un club che ha puntato forte su Simone Inzaghi destinato a Salerno per poi essere dirottato sulla panchina biancoceleste dopo il forfait di Bielsa.
Inzaghi ha saputo amalgamare una grande Lazio pur perdendo per strada pezzi importanti ma trovandone di nuovi in corso d’opera. A Salerno cambiati numerosi allenatori in 5 anni da Torrente a Sannino, da Bollini a Colantuono senza dimenticare Menichini ed ora Ventura. Un valzer infinito che certifica una distanza oggi siderale tra Roma e Salerno senza che nessuno riesca a comprenderne le ragioni.
Nota a margine il modello Lotito a Salerno ha funzionato fino alle porte della B: dalla D ai cadetti in pochi anni il calcio Salernitano è passato dalla polvere alle stelle ma da cinque anni a questa parte del modello Lotito, a Salerno, c’è solo la brutta copia