Cinque gli appuntamenti musicali che andranno a svolgersi tra la Sala San Tommaso nel quadriportico della cattedrale, il gioiello barocco di San Giorgio, e la chiesa di Santa Maria de’ Lama, tra l’11 dicembre e il 12 gennaio, con programmi che spazieranno dalle trascrizioni per ance ai grandi classici natalizi affidati ai plettri, al barocco della tafelmusik di Telemann, sino a Corelli ed Haendel, per cedere quindi il testimone alla scuola viennese con Mozart Haydn e Brahms.
Concerto d’apertura fissato per mercoledì 11 dicembre, alle ore 20, nella Sala San Tommaso del Duomo di Salerno, con l’ensemble di Sassofoni del Conservatorio “G. Martucci”, diretto da Vincenzo Romanelli e composto da Nico Chirichella, al sassofono sopranino, Sara Vitale e Francesca Verace, al sassofono soprano, Gianluca Liberti, Gabriele Santosuosso e Alessandro Saturno, al sassofono contralto, Lucia Acampora, Catello Cascone e Angelo Carpinelli, al sassofono tenore, Rocco Leo e Lucio Fauceglia, al sassofono baritono e Simone Loffredo al sassofono basso. Variegato il programma che verrà aperto da una trascrizione della cosiddetta piccola fuga di Johann Sebastian Bach BWV 578 in Sol minore di Johann Sebastian Bach appartenente periodo di Arnstadt (tra il 1703 e il 1707), detta “la piccola” per distinguerla dalla fantasia e fuga nella medesima tonalità (BWV 542).
Tale epiteto non vuole essere riduttivo, e anzi non toglie nulla al prestigio e alla celebrità del pezzo, il cui tema di poco più di quattro battute è uno dei più conosciuti e fortunati spunti melodici di Bach, sviluppato con fluidità contrappuntistica e scorrevolezza melodica. Si continua con una delle più celebri opere di Edward Elgar, “Pomp & Circumstance” March n.1 op. 39.
Le sue potenzialità furono subito riconosciute da Elgar che scrisse: “Ho una melodia che li metterà tutti stesi al tappeto”, ed ancora oggi ci riesce in pieno. Passaggio in Spagna con l’Intermedio della zarzuela “La Boda de Luis Alonso” di Gerònimo Gimenèz, coinvolgente pagina, che schizza un quadretto pittoresco del mondo iberico e ritorno in Italia con la Danza di Gioacchino Rossini, la famosa tarantella notturna che impazza in un infuocato blue-moon napoletano.
Ed ecco il Leonard Bernstein di West Side Story con un medley delle danze sinfoniche, che presentano una selezione di alcuni numeri del musical. Il Prologue dipinge gli scontri tra le due gang: gli Sharks, immigranti di Puerto Rico, e i Jets, originari del Bronx. Somewhere richiama il desiderio dei due amanti, Maria e Tony, di un futuro di pacifica coesistenza, lo Scherzo in stile Copland conduce all’ardente Mambo durante il quale Maria e Tony si incontrano per la prima volta, nel Cha-Cha i giovani amanti si frequentano e nella Meeting Scene si rendono conto della reciproca attrazione, nella Cool Fugue sono invece, di nuovo protagoniste le gang.
La tensione tra le due fazioni esplode nel Rumble, durante il quale i capibanda muoiono. Il Finale cita la canzone di Maria “I have a Love”, che allude all’imminente tragica fine. Una breve reminiscenza di Somewhere chiude le danze sinfoniche con un interrogativo aperto.
Non mancherà il tributo a Piazzolla con Libertango, attraverso cui ricorderemo le “Lezioni di tango” di Potter, con il suo moto tutto barocco di tensione e distensione esteso sia alla minima frase che all’intera composizione, per sottolineare quei momenti regolarmente ed emozionalmente in bilico – dato caratterizzante della musica argentina – fra un lirismo allentato e dolente, talora fino alla rarefazione, e picchi di alta drammaticità e forza penetrativa, prima del gran finale con il celeberrimo rag Time Dance di Scott Joplin e una simpatica versione di Jingle bells firmata da Pierpont e Walters per chiudere in lietezza la serata.
Spazio alla musica barocca domenica 22 dicembre tra gli stucchi dorati della Chiesa di San Giorgio alle ore 20, con le Armonie barocche di Giuseppina Ledda al traversiere, Gennaro Cardaropoli al violino, Ugo Di Giovanni all’arciliuto e Valeria Tarsetti al clavicembalo. In programma G.Ph. Telemann Triosonata in Mi min , per Violino, Flauto e basso continuo, la Sonata in Re min op 5 n°12 “La Follia”, per Violino e basso continuo di Arcangelo Corelli, e la Triosonata in Si min op 2 n°1 HWV 386b, per Flauto, Violino di George Friedrich Haendel.
Il nuovo anno si aprirà mercoledì 8 gennaio nella Sala San Tommaso con l’ensemble di Ensemble a plettro del Conservatorio “G. Martucci” diretto da Mauro Squillante, che si esibirà anche al mandoloncello, e composto da Luca Petrosino e Davide Buonanno alle mandole, Matilde Squillante al basso, Alessandro Infante, Francesco Di Iorio e Monica Rispoli, chitarra e Francesco Esposito al contrabbasso, protagonista di un concerta dedicato ai Canti di Natale.
Si resta in Sala San Tommaso, giovedì 9 gennaio per una riflessione, in trio, con Patrizia De Carlo al violino, Dario Orabona al Violoncello e Davide Falsino al pianoforte, su Haydn, Mozart e “La Forma classica”, mentre il concerto finale, che si svolgerà nella chiesa di Santa Maria de’ Lama, è stato affidato al clarinettista Gaetano Falzarano, che si presenterà in quintetto con Chiara Civale e Tommaso Troisi al violino, Francesca Senatore alla viola e Francesca Taviani al cello.