Milano conferma la sua leadership e vince per il secondo anno consecutivo la Qualità della vita 2019, la graduatoria del Sole 24 Ore giunta alla trentesima edizione e pubblicata oggi sul quotidiano e sul sito. L’ultima classificata, quest’anno, è Caltanissetta.
La Qualità della vita 2019 è una versione extra large della tradizionale indagine del quotidiano sul benessere nei territori, su base provinciale: rispetto all’anno scorso, infatti, il numero di indicatori è aumentato da 42 a 90, divisi in sei macro aree tematiche che indagano altrettante componenti dello star bene. Le classifiche di tappa sono: “Ricchezza e consumi”, “Affari e lavoro”, “Ambiente e servizi”, “Demografia e società”, “Giustizia e sicurezza”, “Cultura e tempo libero”.
Milano vanta più record: oltre alla prima posizione nella classifica generale, ottiene anche il primato nella categoria “Affari e lavoro”, il secondo posto nella classifica di tappa “Ricchezza e consumi” e il terzo in “Cultura e tempo libero”. È negativa, invece, la performance in “Giustizia e sicurezza”: il capoluogo lombardo, con la sua provincia, si piazza in ultima posizione soprattutto per numero di reati denunciati e litigiosità. Un dato che potrebbe essere letto anche come segno che a Milano, a differenza di altre realtà geografiche, i cittadini denunciano di più i reati.
La top 10 tra province autonome e new entry. I vincitori delle 6 macroaree.
Subito dietro il capoluogo lombardo, nella classifica generale 2019, si confermano le province dell’arco alpino: sul podio ci sono anche Bolzano e Trento, rispettivamente al secondo e al terzo posto, seguite da Aosta. A spingerle sono i record “di tappa”, ovvero le macro aree tematiche di cui è composta la classifica generale: Aosta è prima in “Ricchezza e consumi”, Trento vince in “Ambiente e servizi” e Bolzano in “Demografia e società”. Per gli altri record di tappa, Oristano è prima in “Giustizia e sicurezza” e Rimini in “Cultura e Tempo libero”.
Nella top ten delle province più vivibili, dove si incontrano anche Trieste (5ª) e Treviso (8ª), quest’anno entra la provincia di Monza e Brianza, che sale di 17 posizioni fino alla sesta, Verona che ne guadagna sette e arriva al settimo posto e – a chiudere la top ten – Venezia e Parma che salgono rispettivamente di 25 e 19 piazzamenti.
I TREND 2019: Il Sud ancora in coda – Le grandi città in crescita
La coda della classifica è occupata dalle province del Sud: Caltanissetta occupa l’ultimo posto per la quarta volta nella storia dell’indice dopo le performance negative del 1995, nel 2000 e nel 2008. Foggia (105ª) e Crotone (106ª) la precedono di poco.
Se il caso di Milano è emblematico, questa classifica fotografa le performance positive di tutte le province delle grandi città: Roma, diciottesima, sale di tre posizioni rispetto alla classifica dello scorso anno. Napoli, pur essendo nella metà inferiore della classifica generale (81°), rispetto alla scorsa edizione della Qualità della vita ha all’attivo una salita di 13 posizioni. Sulla stessa linea le performance di Cagliari, che fa un balzo di 24 posizioni (20°), Genova sale di 11 gradini (45°), Firenze di sette (15°) e Torino è 33esima (+ 5 sul 2018). Infine, Bari mette a segno un incremento di 10 posizioni, raggiungendo il 67° posto. Bologna in calo pur restando nella parte alta della classifica al 14° posto.
Le performance regionali
Allargando il focus dell’analisi dei dati su base regionale, riemerge la contrapposizione Nord-Sud, con Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta e Friuli Venezia Giulia sul podio, seguite dal Veneto, presente nella top 10 con tre province, dall’Emilia Romagna – che cresce, soprattutto nella classifica di tappa “Affari e lavoro” – e dalla Lombardia. In fondo alla classifica, invece, ci sono Sicilia e Calabria, rispettivamente ultima e penultima.
Tutti i dati 2019 delle province e la serie storica dal 1990 sono consultabili online, da lunedì 16/12, con il tool interattivo qualitadellavita.ilsole24ore.
LA SITUAZIONE IN CAMPANIA. In Campania netti passi in avanti di Napoli e Salerno per la ‘Qualità della vita’ rispetto alla scorsa rilevazione de Il Sole24Ore. Napoli è la prima provincia ed è all’81esimo posito con un balzo di 13 posizioni rispetto allo scorso anno.
Segue Salerno in 86esima posizione che fa registrare un più 9 rispetto al 2018.
In ripresa anche Caserta terza provincia Campana e 93esima in Italia.
Differenza in negativo per Avellino (94esima) e Benevento (95esima)
Foto Angelo Anastasio
RIPETIAMO INSIEME, CLASSIFICA PROVINCIALE, CLASSIFICA PROVINCIALE!!!….
SALERNO…CITTA’ EUROPEA CON LE LUCI ….
Se mettessero pure il dato non oggettivo e non facilmente computabile della “tristezza complessiva”, diversi centri del Nord scenderebbero a quote da entroterra siculo
MA VOI CI CREDETE ANCORA A QUESTE CLASSIFICHE MAH ……………………………
disamina pressocchè perfetta di formisano mi ritrovo in tutto, Benevento e avellino messe in coda dopo napoli non si può accettare è davvero una farsa
Ma guardate che la classifica si basa pure su indicatori relativi al lavoro: magari si vive male, ma paradossalmente c’è più possibilità di lavoro in quella città o provincia. Se vuoi vivere bene nel senso che campi 100 anni, allora il Cilento è perfetto
I parametri utilizzati sono quantomeno parziali. Inoltre distribuire i punti in base solo alla posizione nelle classifiche è del tutto idiota.
Nonostante le problematiche qui al sud, conosco molte di quelle città del nord cosi alte in classifica ma non ci vivrei mai, che tristezza, una roba da suicidio.
Gennarino, ma guarda che ci sono aree di Napoli in cui si sta benissimo (mi vengono in mente almeno Posillipo, Mergellina, Chiaia, Vomero, gran parte di Fuorigrotta, Colli Aminei, ma anche altre), cerchiamo di non confondere Gomorra e i racconti di qualche provincialotto sprovvisto dei mezzi per poter giudicare. Che sia una città difficile, non ci sono dubbi. Ma ci vivono un milione di persone -invase da altre 500000 durante il giorno- e non possono essere certamente tutte infelici
Per motivi di lavoro, ho girato tutta la Campania (adesso un po’ meno, ma va be’). Direi che è possibile sottrarre a quello che tu identifichi con ‘napoli nord’ almeno l’area di Pozzuoli (Bacoli, ecc.), Aversa, Nola e Casoria. Sono d’accordo, invece, per quanto riguarda tutto ciò che è stato costruito attorno all’Asse Mediano, fino a Giugliano, Qualiano, Marano, una parte dell’area Domitia, San Cipriano, Trentola, Grumo… come scriveva Franco Arminio, ‘Luoghi in cui abitano tre milioni di persone sembrano ormai sistemati in una loro naturale assurdità cui nessuno fa più caso’.