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Modello Ue di gestione sito culturale: c’è Giardino Minerva Salerno

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C’è anche il ‘Giardino della Minerva’ di Salerno fra le 16 realtà scelte come esempi a livello mondiale di ‘buone pratiche’ innovative nella gestione partecipativa dei beni culturali. Il sito campano è stato incluso nel report realizzato da Iclei, la rete dei governi locali impegnati per la sostenibilità, per il progetto ‘Clic’, finanziato con i fondi europei del programma Horizon 2020. Nel documento figura anche la Cavallerizza reale di Torino.

Il Giardino della Minerva è considerato l’antesignano dei moderni orti botanici e accoglie circa 40mila visitatori l’anno. Il sito è stato restaurato anche grazie ai fondi strutturali europei e aperto al pubblico nel 2004. “Gli attenti lavori di restauro e gli sforzi per mantenere l’uso originale del sito, aggiungendo allo stesso tempo nuove funzionalità, hanno aiutato ad accrescere il valore culturale e la rilevanza storica del Giardino della Minerva, sia a Salerno che nel mondo”, scrivono gli autori del report.

“Anche se il riuso e l’adattamento del sito storico possono non sembrare molto innovativi a livello di processo, lo sono in termini di gestione”, si legge nel documento. Il fatto di avere tre diverse organizzazioni (le associazioni Hortus Magnus, Erchemperto e Nemus) che vi operano coordinate dalla pubblica Fondazione scuola medica salernitana “può sembrare un modello laborioso, ma, a prescindere dalla sua complessità, finora ha funzionato”. Restano tuttavia alcune “sfide” da affrontare in futuro, legate in particolare ai fondi per la gestione e la manutenzione.

Ansa

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