Site icon Salernonotizie.it

Broadway e i pensieri che corrono al diabete (di V. Capuano)

Stampa
Ho curiosato a lungo nel City Hall Park, mi piacerebbe gironzolare ancora, ma ho un impegno… con me stesso: percorrere tutta Broadway.

Riprendo il cammino, direzione nord. Raggiungo in fretta il vivace quartiere di TRIBECA, leggo dalla guida che TriBeCa è l’acronimo di Triangle Below Canal Street… e infatti poco dopo la strada taglia il Canal. Continuo a passo deciso fino alla decima, di qui in poi la strada non procede più parallela alle avenue, ma punta verso Ovest e le interseca una dopo l’altra.

Incrociandole forma degli slarghi dove sorgono importanti piazze. Tagliando Park avenue, Broadway dà il là a Union Square, con i suoi giardini e il bizzarro Metronome. Nella piazza animata si assapora uno spirito multietnico e variegato. Il frequentatissimo Greenmarket offre prodotti agricoli locali e cibo artigianale e nel periodo natalizio la piazza ospita le bancarelle del mercatino di Natale.

Poco dopo, la nostra via, incrocia la V Strada ed ecco Madison Square, ha un attraente parco, ricco di statue, circondato da splendidi palazzi: l’ Appellate Division Courthouse (storico tribunale della divisione d’appello dello Stato di New York) , il Madison Square Park Tower (un grattacielo dall’aspetto futuristico nato di recente) e proprio all’incrocio tra la 5th Ave e Broadway si erge il famosissimo Flatiron Building (palazzo a ferro da stiro), uno dei palazzi più noti e fotografati della grande mela.

Attraverso la strada e dal lato opposto del Flatiron mi fermo a mangiare un panino da Eataly, immenso regno dei cibi italiani DOC. Durante la sosta rifletto sui passi decisivi che ha fatto la medicina negli ultimi anni e mi soffermo a pensare al diabete.

Fare regolarmente attività fisica si traduce in un chiaro miglioramento degli indici metabolici: assetto lipidico e soprattutto glucidico. I pazienti diabetici si giovano notevolmente dell’attività fisica regolare e questo è particolarmente importante oggi perché la riduzione del rischio legato a uno stile di vita corretto può essere completato da farmaci innovativi.

Fino a qualche anno fa la terapia per i pazienti diabetici, anche quella in grado di ridurre in modo adeguato i valori di glicemia e le complicanze microvascolari (problemi della retina, renali, e la neuropatia) non si traducevano in una riduzione degli eventi cardiovascolari.

Lascio i miei pensieri e riprendo il cammino. La piazza successiva, tra la 6st Ave e Broadway, è Herald Square, regno dello shopping. Tra gli altri palazzi vi si affacciano il grande magazzino Macys e il New York Herald Building, con i due grandi orologi sulla facciata; a quattro passi da qui l’Empire State Building. Proseguendo, poco più in là, a ridosso della 7th Ave, ecco “l’incrocio del mondo”, il cuore di Manatthan: Times Square.

Affascinante con le sue infinite luci a neon, le decine di maxi schermi LED, i colori, l’Hard Rock Café, Bubba Gump,  Planet Hollywood,  la gente che si muove in fretta, i turisti che scattano infinità di selfie e acquistano biglietti dei teatri a buon prezzo; è uno spettacolo magnifico di gente, luci e architettura; cerco in alto la famosa sfera che ogni anno scende per annunciare l’ arrivo dell’anno nuovo, respiro profondamente, rimarrei qui per ore, seduto sulle scale rosse che dominano la piazza.

Riprendo il cammino lungo la Broadway; i pensieri ritornano alle innovazioni in tema di terapia per il diabete. Le possibilità terapeutiche si sono arricchite, ci sono almeno due classi di farmaci che hanno dimostrato, in modo inequivocabile, la capacità di ridurre gli eventi cardiovascolari e recenti linee guida sottolineano l’opportunità di inserirle ai primi gradini degli interventi terapeutici, soprattutto nei pazienti a più alto rischio cardiovascolare.

Sono le Glifozine che agiscono impedendo il riassorbimento del glucosio a livello dei tubuli renali, favorendone l’eliminazione con le urine e gli agonisti del GLP-1 che favoriscono la secrezione di insulina e la riduzione della secrezione di glucagone. È importante, però, sottolineare che il loro uso è regolato da alcune note da parte dell’AIFA.

Sono arrivato al Columbus Circle dove la Broadway incrocia l’8th Ave, all’angolo sud-ovest di Central Park. Un altro punto magico della città. La piazza circolare ospita al centro il monumento di Cristoforo Colombo. Il suono di un sassofono mi attrae, le note escono dal teatro “Jazz at Lincoln Center”.

Mi siedo sulla panchina all’angolo del parco, di fronte al teatro, e vi rimango per un bel po’ con quella sensazione di poter cogliere l’infinito, sensazione che avverti quando tutto ciò che ti circonda è in armonia con il corpo e le tue attese. La musica mi trascina in dimensioni surreali, ma l’obiettivo che devo cogliere mi riporta alla realtà.

Prendo il cellulare, metto l’auricolare, avvio la musica e riprendo a camminare… La voce inconfondibile di Liza Minnelli continua a mantenermi sospeso tra la città e il cielo: New York, New York /I want to wake up in that city/ That never sleeps / And find I’m king of the hill /Top of the list / Head of the heap /King of the hill / New York, New York, New York.

A giovedì prossimo per percorrere, insieme, l’ultimo tratto della Broadway.

di Vincenzo Capuano

 

Exit mobile version