Qui si sono svolte giornate di occupazione che non hanno in alcun modo impedito il normale svolgimento delle lezioni da parte di chi non volesse aderire alla protesta; nonostante ciò entrambi i plessi sono stati sgomberati ieri in tarda serata, mettendo così fine alle attività di riqualificazione, formazione e partecipazione costruite dagli studenti nel corso dell’occupazione stessa.
Ma la lotta non si ferma: stamattina gli studenti del Da Vinci hanno continuato le attività di protesta lanciando un sit-in.
In un paese in cui il 70% delle scuole non ha i certificati di agibilità, negli ultimi 10 anni sono stati tagliati 22 miliardi di euro all’istruzione pubblica, e l’ultima riforma sull’esame di stato non ha visto la consultazione degli studenti, il diritto allo studio non è garantito.
In una regione in cui il 50% delle scuole è a rischio crollo, 1 scuola su 2 è chiusa il pomeriggio, e il 20% degli studenti paga per svolgere l’alternanza scuola-lavoro e non decide i percorsi da svolgere, il diritto allo studio non è garantito.
“E’ IL MOMENTO DI COMINCIARE A PRENDERE POSIZIONE, DI FARE AZIONI FORTI E DI DIMOSTRARE CHE NON SIAMO VASI DA RIEMPIRE MA FUOCHI DA ACCENDERE!”, è il momento di riprendere in mano le redini del futuro che ci stanno negando, è arrivato il momento di costruirlo assieme, di costruirlo dal basso.
Appello delle studentesse e degli studenti: