Sul livello di benessere incide la componente economica, a cominciare dal reddito familiare, ma ci sono anche altri fattori che vanno comunque considerati. Si tratta di elementi che tracciano in maniera molto più realistica e concreta quello che è il vero livello di benessere di un Paese. Secondo il rapporto Bes sono i laureati ad avere una maggior tendenza ad essere soddisfatti della vita. Risultano esserlo nel triplo dei casi rispetto a coloro che hanno conseguito il solo diploma.
Il livello di benessere appare in crescita, anche comparando i dati di oggi a quelli del 2010, ma non per i giovani tra i 18 ed i 34 anni, quasi 2 milioni dei quali si trovano in condizioni di sofferenza, ovvero non hanno raggiunto almeno due dimensioni del benessere.
Sono 110 gli indicatori per cui è possibile fare un raffronto e per oltre la metà di questi nello studio dell’Istat si rileva un miglioramento in tutte le aree del Paese, ma con valori più alti nelle regioni del Nord (59,3%) e più bassi in quelle del centro Italia (50,9%).
Una variazione positiva si rileva in più del 50% degli indicatori anche confrontando i dati con quelli del 2010, ma si evince pure un livello più basso sul 37,7% dei restanti indicatori, ed in modo particolare per quel che concerne lavoro e conciliazione dei tempi di vita, paesaggio e patrimonio culturale, relazioni sociali e ambiente.
Nei paesi del nord Italia tutti i domini hanno valori che superano il 50%, tranne quelli che riguardano il lavoro, che si fermano al 33,3% e la salute, al 30,8%. Miglioramenti anche per il livello di benessere nelle regioni del sud Italia, ma restano negativi i dati relativi, innanzitutto, alla ripresa economica, con il 50% degli indicatori che mostrano variazioni di segno negativo, con variazioni di medesimo segno anche per il 33,3% degli indicatori nei domini lavoro e conciliazione coi tempi di vita.
E se nel rapporto della Commissione Salute dell’Osservatorio europeo su sistemi e politiche per la salute è stata proposta definizione di benessere come “lo stato emotivo, mentale, fisico, sociale e spirituale di ben-essere che consente alle persone di raggiungere e mantenere il loro potenziale personale nella società”, sarebbe, forse, il caso che gli Stati i quali compongono l’Unione si adoperino in modo più incisivo e meglio coordinato affinché i divari economici, sociali e culturali si riducano sempre di più. Uno step che si rende indispensabile per favorire una crescita omogenea, al momento, più decantata che praticata.
Tony Ardito
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