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Manovra, ok definitivo della Camera. Ecco i punti principali

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Via libera definitivo dell’aula della Camera alla Manovra, su cui il Governo ha incassato la fiducia.

I voti a favore sono stati 312, 153 i contrari, due gli astenuti. In Aula al momento della votazione era presente il premier Giuseppe Conte.

A pochi minuti dal voto finale, mentre interveniva Leonardo Donno di M5s, i deputati di Fdi hanno esposto uno striscione con la scritta “M5s parlava di rivoluzione, ora pensa solo a mangiare il panettone”. Ed è stata bagarre, con l’intervento dei commessi. Federico Mollicone di Fdi è salito sui banchi e il presidente Fico lo ha espulso.

Le principali misure della manovra

Tra i principali provvedimenti inclusi nella legge di Bilancio troviamo il Green New Deal, cioè una serie di misure di tipo ambientale che vedono a disposizione un fondo da oltre 4 miliardi di euro per il periodo 2020-2023. Ci sono poi la plastic tax, che prevede un ricarico di 45 centesimi al chilo per i prodotti monouso, e la sugar tax, che rimane a 10 centesimi al litro e slitta ad ottobre (invece che entrare in vigore a luglio come l’imposta sulla plastica).

È stata azzerata la stretta sull’imposizione delle auto aziendali: anche se non contribuirà a rinforzare le casse dello Stato, il governo si augura comunque che faciliti una svolta eco del parco auto, dal momento che le vetture più ecologiche avranno un impatto sul reddito del 25%, contro il 60% di quelle più inquinanti.

È inoltre previsto un aumento delle accise sui carburanti a partire dal 2021: con un emendamento presentato negli ultimi giorni, il governo ha sterilizzato le clausole di salvaguardia sulle accise per benzina e diesel nel 2020, ma queste si vedranno aumentate per circa 800 milioni nel 2021 e per 1,2 miliardi nel 2022. Per le clausole di salvaguardia dell’Iva, come accennato, il governo ha sterilizzato l’aumento delle aliquote per circa 23 miliardi. Per l’anno successivo si prevede comunque l’aumento dell’Iva di circa 3 punti percentuali.

Le legge di Bilancio contiene anche disposizioni per il taglio del cuneo fiscale: è stato istituito un fondo per la riduzione del carico fiscale sui lavoratori dipendenti, che si troveranno quindi un bonus in busta paga, per circa 3 miliardi di euro per il 2020 e 5 miliardi a decorrere dal 2021. Della misura beneficeranno principalmente i 4,5 milioni di lavoratori con un reddito tra i 26mila e i 35 mila euro. Sono coloro che fino al momento si sono visti esclusi dal bonus Renzi e che adesso potranno contare invece su circa 50 euro in più al mese (quindi 500 euro annuali).

La manovra contiene anche diversi provvedimenti di lotta all’evasione fiscale, in primis gli incentivi per i pagamenti elettronici. Il governo intende premiare il ricorso a circuiti di pagamento elettronici, garantendo dei rimborsi, per favorire la tracciabilità delle transazioni. È stato istituito un fondo da tre miliardi per il 2021-2022. Creato anche il fondo alla famiglia, le cui risorse saranno utilizzare per sostenere politiche di aiuto alle famiglie in difficoltà.

A favore delle famiglie, il governo ha inoltre posto la sostanziale gratuità degli asili nido per una buona parte dei nuclei familiari italiani, aumentando allo stesso tempo i posti disponibili. Passa anche il bonus bebé e sono aumentate le risorse stanziate a favore delle persone con disabilità. Aumentano anche i fondi per l’edilizia sanitaria per 2 miliardi di euro e viene abolito il superticket, cioè il costo aggiuntivo rispetto al tradizionale ticket sanitario che si paga su analisi ed esami medici prescritti, ovvero sulle ricette di diagnostica e di visite specialistiche ambulatoriali.

 

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