In un Arechi semi deserto con distacco alimentato anche dalle ennesime dichiarazioni destabilizzanti di Claudio Lotito la Salernitana scende in campo contro la seconda forza del campionato: il Pordenone. Nel giorno di Santo Stefano, a 180 minuti dal termine del girone d’andata e con alle viste il mercato di riparazione, la squadra granata ha la possibilità di svoltare in campionato e dare un senso ad una stagione caratterizzata dai soliti problemi e dalle solite polemiche. Ventura – che poi ascolteremo – sul tema mercato si è sbilanciato indicando in almeno due pedine di qualità, a centrocampo ed in attacco, i tasselli da inserire nel mosaico granata per alzare il livello dell’organico a sua disposizione. Indicazioni già arrivate ai piani alti e che saranno vagliate dalla società in base al rendimento delle prossime due partite. Pordenone e Spezia sono due gare delicate ma non impossibili per Micai e compagni. Nell’ultima dell’anno Ventura, squalificato al suo posto Gigi Genovese, conferma il 3-5-2. Davanti a Micai non ci sarà Migliorini, febbricitante, ma Billong con Karo e Jaroszynski. A centrocampo torna Di Tacchio. Sono certi di una maglia da titolare gli esterni Lombardi e Kiyine, a destra e a sinistra. Akpa Akpro, invece, potrebbe beneficiare di un po’ di turnover dopo aver tirato la carretta per nove gare di fila. In tal caso, il polacco Dziczek agirebbe mezzala destra con Di Tacchio al centro ed uno tra Maistro o Odjer dalla parte opposta. Anche nel reparto offensivo è possibile che ci sia qualche avvicendamento. In attesa di verificare le condizioni di Giannetti, il trainer granata sta valutando se confermare il tandem composto da Gondo e Djuric o immaginare di lanciare subito nella mischia Jallow che deve farsi perdonare l’ultima contestata esultanza contro il Crotone