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Il fascino di un ambiente ‘finito’: il biliardo (di A. Gravagnuolo)

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Io non ho mai giocato al biliardo ma per fare una partita a “tennis da tavolo “li conoscevo.

Negli anni ’60 la società risentiva ancora delle differenze sociali per frequentazioni, per i Circoli, per le Scuole e per i locali pubblici.

Quando entravi in una sala biliardo, giocavano tutti ,dai professionisti ,agli impiegati agli operi allo stesso biliardo, insomma la sala di biliardo ha anticipato il ’68 .

L’atmosfera era affascinante , silenzio, educazione , sigarette a volontà che rendevano l’ambiente una ciminiera e tutti conoscevano lo studio degli angoli e cioè la trigonometria e molti adoperavano, dai polsi ai gomiti, dei tubolari di stoffa.

Ricordo le SALE : piazza Malta detta di Beniamino, la sala nella piccola galleria dei Mercanti dove si scendeva di un piano ed era di “don Vincenzo ‘o ritone “, in via Michelangelo Schipa detta la sala dei “filonisti” e nell’ attuale galleria del corso.

Le Sale di biliardo , facevano parte di una bella Salerno che non c’e’ piu’.

di Adolfo Gravagnuolo

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