Non accettiamo la risposta di questo Stato che alle domande di giustizia ambientale e sociale della popolazione reagisce sbattendo in galera le donne e gli uomini che se ne fanno portatori. Non resteremo a guardare in silenzio. Ovunque possibile ci mobiliteremo per chiedere l’amnistia sociale per tutti gli attivisti che in Italia vengono processati e condannati per azioni di dissenso. Come avvenuto anche a Salerno lo scorso 11 settembre sul lungomare, quando sono scattate 12 denunce ai danni degli antirazzisti in occasione della Passeggiata per la Legalità della Lega.
Nicoletta ha scelto di non chiedere le misure alternative alla detenzione, anche per denunciare la repressione che da sempre subisce l’intero movimento No Tav. Si tratta semmai di rilanciare la lotta per liberare tutte e tutti e non di chiedere un atto di clemenza per un singolo da parte dello Stato. Amnistia sociale che riguardi tutti i reati connessi ai comportamenti (come le occupazioni abusive di alloggi) dettati dall’aggravamento della povertà prodotto dalla crisi economica negli ultimi anni.
Non si è mai risparmiata, insieme alla gente della Valsusa quando c’era da mobilitarsi per l’ambiente, la democrazia, il diritto di non vedere il proprio territorio, le montagne, la bellezza, scippata da mostruosità inutili, buone solo a far mangiare i grandi appaltatori, l’economia criminale.
Libertà per Nicoletta!
Libertà per la Val di Susa!