Il tutto davanti a numerose persone che, terrorizzate, sono state costrette ad assistere, impotenti, alla scena. Il grave episodio di violenza, terminato con il ferimento delle guardie giurate, è avvenuto intorno alle 8 di questa mattina al pronto soccorso dell’Ospedale Ruggi d’Aragona di Salerno. Lo scrive Gabriele Laganà su Il Giornale.it
La vicenda è diventata di dominio nazionale. I principali siti di informazione hanno rilanciato la notizia scatenando diverse reazioni e Commenti.
I fatti: l’extracomunitario di origini cingalesi è entrato nella struttura sanitaria per un controllo medico. Le sue condizioni, però, non sono state giudicate gravi tante allo straniero è stato assegnato un codice verde. L’immigrato, però, in evidente stato di agitazione di aspettare non voleva saperne e ha iniziato ad inveire pesantemente contro le persone presenti in quel momento al pronto soccorso.
I sanitari hanno cercato di calmarlo ma l’uomo, invece di placare la sua rabbia, si è diretto nel bagno urlando “Allah akbar”, spaventando medici e pazienti. Per riportare la situazione sotto controllo è intervenuto il personale di vigilanza che si è diretto verso il bagno. Alla vista degli uomini in divisa, però, l’extracomunitario ha strappato dal muro uno specchio e, con quello, ha aggredito chi gli si è posto dinanzi.
I vigilanti, nonostante diverse ferite al volto e alle mani, sono riusciti ad immobilizzare l’immigrato grazie anche all’intervento del responsabile della ditta di vigilanza “Doria”, Achille Ferrara, giunto sul luogo teatro della violenza appena avvertito dell’emergenza in corso.
Nel frattempo sul posto è giunta anche la polizia che ha subito iniziato ad indagare sul caso. Per lo straniero, così, è stato disposto un ricovero coatto nel reparto di Psichiatria. I coraggiosi vigilanti, che con il loro intervento hanno evitato possibili gravi conseguenze per sanitari e pazienti, sono stati affidati alle cure degli stessi medici del pronto soccorso del Ruggi d’Aragona di Salerno. Per il momento non parla di azione terroristica.