Il calciomercato invernale ha riaperto i battenti da giorni e la Salernitana è sempre alla ricerca di un bomber. Che in organico manca dai tempi in cui indossava la casacca granata Massimo Coda, attualmente punta di diamante dell’attacco della super-capolista Benevento. Negli ultimi due anni soltanto Bocalon è riuscito a raggiungere la doppia cifra: 10 centri e record personale in B. Non si contano i flop. A cominciare da Alejandro Rodriguez che segnò, in quella stessa stagione di Bocalon, appena 4 reti da agosto a dicembre e Alessandro Rossi si fermò alla doppietta segnata contro il Bari. Andò decisamente peggio al termine del 2018-19: Bocalon si fermò a 5 gol prima di ritornare al Venezia, Milan Djuric riuscì a raggiungere almeno quota 6 grazie a un intenso e ormai quasi inaspettato finale di stagione, Emanuele Calaiò si dovette accontentare di 2 reti in un tribolato girone di ritorno, mentre fu ancora più critica l’esperienza di Augustin Vuletich terminata senza neppure una piccola gioia con indosso quel numero 9 che ancora oggi non ha trovato un vero padrone.
Salernitana, solo flop e nessun bomber dopo Coda
Il calciomercato invernale ha riaperto i battenti da giorni e la Salernitana è sempre alla ricerca di un bomber. Che in organico manca dai tempi in cui indossava la casacca granata Massimo Coda, attualmente punta di diamante dell’attacco della super-capolista Benevento. Negli ultimi due anni soltanto Bocalon è riuscito a raggiungere la doppia cifra: 10 centri e record personale in B. Non si contano i flop. A cominciare da Alejandro Rodriguez che segnò, in quella stessa stagione di Bocalon, appena 4 reti da agosto a dicembre e Alessandro Rossi si fermò alla doppietta segnata contro il Bari. Andò decisamente peggio al termine del 2018-19: Bocalon si fermò a 5 gol prima di ritornare al Venezia, Milan Djuric riuscì a raggiungere almeno quota 6 grazie a un intenso e ormai quasi inaspettato finale di stagione, Emanuele Calaiò si dovette accontentare di 2 reti in un tribolato girone di ritorno, mentre fu ancora più critica l’esperienza di Augustin Vuletich terminata senza neppure una piccola gioia con indosso quel numero 9 che ancora oggi non ha trovato un vero padrone.