La pesca illegale è purtroppo un’attività sempre crescente e ancora una volta i pescatori di frodo di tale specie sono tornati in azione, pronti a depredare le risorse biologiche dell’AMP, approfittando delle condizioni meteorologiche favorevoli di quest’inverno.
A contrastare i predoni del mare sono intervenuti i finanzieri della Stazione Navale della Guardia di Finanza di Napoli, come sempre impegnati anche nella lotta alla pesca di frodo e nella tutela dell’ecosistema marino.
I militari operanti hanno dovuto letteralmente “stanare” i sub in azione, dapprima con l’utilizzo di una motovedetta che li ha spinti verso la scogliera e successivamente grazie all’appoggio di altri finanzieri che li attendevano a terra.
Circa 2400 esemplari di ricci di mare contenuti in tre ceste, sono stati così sequestrati e successivamente rigettati nelle acque di Marina di Lobra (Comune di Massa Lubrense), in quanto ancora vivi.
Il pescato, il cui valore stimato sul mercato nero sarebbe stato di circa Euro 2.500,00, era presumibilmente destinato alle tavole locali e pugliesi.
L’Area Marina Protetta di Punta Campanella rappresenta una delle ultime aree di ripopolamento biologico della costa campana e la pesca di frodo in essa praticata violenta la “nursery” del nostro mare e rende vana la speranza di avere nuovamente un mare ricco e pescoso. Anche per queste ragioni continua incessante l’attività di vigilanza posta in essere dalle “Fiamme Gialle” del mare all’interno di essa, per proteggere un patrimonio nazionale.
La presenza costante di unità navali ed aree del Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Napoli, che operano per l’adempimento dei compiti istituzionali di polizia economico-finanziaria sul mare e lungo la costa campana, garantisce non solo la prevenzione e repressione delle condotte illecite in genere ma anche un presidio di pronto intervento, sempre a tutela del cittadino e del consumatore finale.
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