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Ripascimento della costa a Salerno: il Tar blocca i lavori

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Il rischio grosso è che si blocchi il percorso per restituire, entro la prossima estate, un secondo tratto di spiaggia interamente rifatto alla fruizione di salernitani e turisti.

La decisione assunta da Tar di accogliere l’istanza di sospensiva proposta dalla ditta Cem di Napoli, seconda classificata nella gara dopo il gruppo Rainone, di fatto congela l’affidamento del cantiere e l’inizio delle opere di movimento sabbia, ripascimento e costruzione di dighe sommerse a mare che avrebbe rimesso in sesto il tratto di litorale cittadino fra Torre Angellara e Pastena Polo Nautico giusto in tempo per la stagione estiva.

In attesa dell’udienza del 5 febbraio durante la quale saranno discussi i ricorsi incidentali per disinnescare lo stop prodotto dal ricorso della napoletana Cem, a Palazzo di Città si discute se forzare la mano affidamento comunque il cantiere al gruppo vincitore della gara oppure aspettare evitando il rischio di ledere gli interessi della seconda classificata ricorrente e quindi di produrre un eventuale danno da pagare.

Eppure, l’aggiudicataria a Rcm Costruzioni aveva tutto pronto per iniziare a lavorare nell’ambito 3 del progetto di difesa della costa insieme alla Milito e alla Sepam, partner nell’opera che vale quasi sette milioni di euro. Si tratta di fare il ripascimento dell’arenile esistente lungo Via Leucosia e di costruire barriera soffolta a pelo d’acqua con varchi. L’obiettivo è ampliare e riqualificare l’attuale fascia di arenile nonché recuperare le preesistenti spiagge sono praticamente scomparse anche con piccole scogliere e pennelli per risolvere particolari criticità.

Ora, con lo stop del Tar, torna tutto in discussione, almeno per la prossima estate. E pensare che il Comune di Salerno aveva in mente una serie di interventi di elevata qualità architettonica, proprio per potenziare la vocazione turistico-balneare.

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