E, come accaduto contro Torino, tocca ancora a Jarosz l’immeritato ruolo di “protagonista” del momento che decide, in negativo, il match: il centro americano chiude la gara sfiorando la tripla doppia (18 punti, 24 rimbalzi e 9 falli subìti), ma sbaglia entrambi i tiri liberi che, a 4 secondi dal termine, avrebbero portato le bianco-arancio all’overtime. Risultato finale: 54-57 per San Martino di Lupari.
La cronaca
All’inizio del match sono le ospiti a farsi preferire: la compagine padovana, infatti, trascinata dall’ottimo inizio di Bjorklund (portano tutti la sua prestigiosa firma i punti segnati dalle giallo-nere nella prima frazione) vola rapidamente sul 2-8. Ma Battipaglia, confermando la crescita evidenziata nell’ultimo periodo, si riorganizza prontamente e, con pazienza, prima ricuce lo strappo poi opera il sorpasso, grazie ad un consistente 12-0 di parziale che le consente di mettere la testa avanti. Al 10′, la O.ME.P.S. Givova è avanti di 4 (12-8).
E Battipaglia non si ferma lì. Il parziale, infatti, diventa ancora più corposo ad inizio del secondo quarto quando i canestri di Jarosz e Ciabattoni fanno volare le padrone di casa, al 13′, sul +12 (20-8). Le bianco-arancio sono lanciatissime: ai canestri pesanti di Jarosz (che, dopo 14 minuti, è già in doppia doppia, 12 punti e 10 rimbalzi) si unisce grande intensità di squadra sia in attacco che in difesa.
Battipaglia, al 14′ tocca il massimo vantaggio (+17, 28-11). Ma, nella parte finale del primo tempo, alcune sbavature difensive commesse dalle bianco-arancio consentono alle ospiti (pesanti in tal senso le due triple ravvicinate di Ciavarella) di ridurre il proprio svantaggio. All’intervallo lungo, però, il vantaggio della O.ME.P.S. Givova è ancora più che discreto: 37-25.
Ad inizio secondo tempo, purtroppo, Battipaglia comincia a manifestare i primi scricchiolii, le prime avvisaglie della tragedia che si consumerà nella parte finale della gara: in attacco, il classico “braccino” fa venir meno la brillantezza messa in campo nei primi venti minuti di gioco; in difesa, la concentrazione è tutt’altro che ottimale. Il combinato disposto dei due fattori permette alle ospiti di farsi sensibilmente più vicine: a metà frazione, le padrone di casa sono ancora avanti, ma ora di “appena” 7 lunghezze (39-32).
La partita si è ufficialmente riaperta, anche perché Battipaglia non solo non riesce a scuotersi dal proprio vistoso calo, ma comincia a litigare con i tiri liberi (a fine partita, quelli sbagliati dalle ragazze di coach Orlando saranno 11, decisamente troppi). Al 30′, San Martino di Lupari è oramai in scia a Battipaglia (48-45).
L’ultimo quarto è drammatico … e questo sia perché la O.ME.P.S. Givova ha quasi totalmente dilapidato l’enorme vantaggio che aveva (arrivato anche a 17 lunghezze), sia perché i due punti in palio hanno importanza vitale per le bianco-arancio. L’ultimo quarto è intenso come quelli già visti e vissuti, allo Zauli, contro Torino e contro Bologna.
Purtroppo per Battipaglia, però, il finale non è dolce come quello di sette giorni fa, ma amaro come quello di metà dicembre. Nell’ultima frazione si segna con il contagocce, con le due squadre che sbagliano l’impossibile.
In tali casi, non vince chi fa meglio, ma chi fa meno peggio … e a fare meno errori sono le ospiti. Battipaglia, infatti, a 4 secondi dalla fine, con il Fila avanti di 2 (54-56), ha l’opportunità di portare il match all’overtime, ma, in un amaro remake del match casalingo contro Torino, Jarosz fa 0/2 dalla lunetta. La O.ME.P.S. Givova deve, allora, rinunciare al sogno di vincere la terza gara consecutiva, buttando due punti sanguinosi in chiave-salvezza. Il match dello Zauli se lo aggiudica San Martino di Lupari che vince con il punteggio di 54-57.
O.ME.P.S. GIVOVA BATTIPAGLIA
Nori 5, Galbiati 5, Ciabattoni 16, Mazza 2, Jarosz 18, Cremona 8, Montiani N.E., Sasso, Scarpato N.E., Opacic N.E., Bisogno N.E., Mattera. Coach: Orlando.
FILA SAN MARTINO DI LUPARI
Fietta 5, Filippi 4, Bjorklund 14, Sandri 8, Ostarello 6, Tonello 3, Toffolo 4, Ciavarella 13, Pasa N.E., Sulciute N.E. Coach: Abignente.
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