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Le precisazioni di Cortiglia sul caso ‘buttafuori’

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Il sottoscritto Vincenzo Cortiglia, con la presente intende smentire categoricamente la notizia apparsa su questa testata in data 19 dicembre 2019, a firma della giornalista Angela Trocini titolato: “La retata dei buttafuori di Salerno, così il capoclan fu tradito dal suo killer”.

Nel suddetto articolo, pubblicato anche sul sito internet di codesto giornale e rilanciato da altre testate del salernitano e del napoletano, infatti, si legge : “Persona «molto vicina a lui», tanto da chiedergli di uccidere il Quaranta, è Vincenzo Cortiglia, già indagato per traffico internazionale di stupefacenti, ed arrestato ad ottobre scorso per rapina quando fu anche trovato in possesso di una Glock 9×21 e di una pistola a salve calibro 8, a dimostrazione come sia semplice per lui reperire armi ed occultarle. È stato lui, dopo aver desistito a compiere l’omicidio Quaranta, a riferire ai carabinieri di Battipaglia il progetto delittuoso”.

È, dunque, intenzione del sottoscritto smentire categoricamente tali dichiarazioni giornalistiche, atteso che il Castagna Walter non ha giammai ordinato al sottoscritto l’omicidio Quaranta. Nel contempo, si fa rilevare, che con estrema disinvoltura, il giornalista si lancia in inutili commenti e giudizi del tutto infondati relativamente alla presunta ed asserita “semplicità” per il sottoscritto di reperire armi. A tale ultimo proposito, tengo a chiarire che il possesso delle armi imputato al sottoscritto risulta ancora in corso di accertamento, non essendo intervenuta alcuna condanna in proposito.

Tanto detto, chiedo che il suddetto articolo venga rettificato nei punti da me evidenziati.

Vincenzo Cortiglia.

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