Chi mette in pratica il “revenge porn” quindi può essere accusato di molestia, violazione della privacy, diffamazione. Ma anche di istigazione al suicidio, qualora dalla pubblicazione dei video o delle immagini dovessero derivare atti tragici. Come è successo nel caso di Tiziana Cantone, morta suicida a Napoli dopo che alcuni video privati che la ritraevano erano stati diffusi in rete. Questo nuovo reato è stato al centro di un incontro, moderato dalla giornalista Giovanna Di Giorgio, tenutosi a Salerno e che ha visto protagonista Priscilla Salerno, nota star del cinema pornografico affiancata dall’avvocata Stefania De Martino, dallo psichiatra Andrea Dell’Acqua. Ho dovuto scindere due cose il cervello dal corpo, il corpo l’ho regalato il cervello l’ho tenuto”, così ha dichiarato durante il convegno la pornostar Priscilla Salerno.
Fonte italia2tv.it