C’è chi si prende cura dei pazienti e chi, invece, si prende cura di sfamare i gatti. Accade anche questo, in un pomeriggio qualunque, all’esterno del Ruggi, poco distanti dall’ingresso principale delle auto che entrano nelle aree di sosta dell’ospedale. Una signora, piuttosto schiva, “armata” solo di una grande busta, quelle che normalmente vengono utilizzate per contenere la spesa più consistente nei supermercati, si prodiga per dare da mangiare e da bere a tutti i gatti randagi che gironzolano davanti ai vari plessi del nosocomio cittadino. Tira fuori croccantini e pesce scaldato, che provvede – per non sporcare per terra – a riporre in apposite vaschette di plastica dove, a turno, fanno capolino i gatti. Di tutte le dimensioni, di tutte le età, di vari colori. Sono circa una dozzina, che la “gattara” dell’ospedale cerca di sfamare quasi tutti i giorni. E anche di dissetare, lasciando acqua fresca e pulita nei recipienti che riempie con le bottiglie portate da casa. Il tutto tra il compiacimento e l’apprezzamento di quanti si trovano a frequentare l’ospedale per i più svariati motivi.
La gattara dal cuore grande: ogni giorno sfama i gatti del Ruggi /VIDEO
C’è chi si prende cura dei pazienti e chi, invece, si prende cura di sfamare i gatti. Accade anche questo, in un pomeriggio qualunque, all’esterno del Ruggi, poco distanti dall’ingresso principale delle auto che entrano nelle aree di sosta dell’ospedale. Una signora, piuttosto schiva, “armata” solo di una grande busta, quelle che normalmente vengono utilizzate per contenere la spesa più consistente nei supermercati, si prodiga per dare da mangiare e da bere a tutti i gatti randagi che gironzolano davanti ai vari plessi del nosocomio cittadino. Tira fuori croccantini e pesce scaldato, che provvede – per non sporcare per terra – a riporre in apposite vaschette di plastica dove, a turno, fanno capolino i gatti. Di tutte le dimensioni, di tutte le età, di vari colori. Sono circa una dozzina, che la “gattara” dell’ospedale cerca di sfamare quasi tutti i giorni. E anche di dissetare, lasciando acqua fresca e pulita nei recipienti che riempie con le bottiglie portate da casa. Il tutto tra il compiacimento e l’apprezzamento di quanti si trovano a frequentare l’ospedale per i più svariati motivi.