Stando a quanto riportato dalle Forze dell’Ordine e dalla stampa locale, le oltre 5.500 bottiglie di plastica stoccate nel deposito principale erano conservate in scarsissime condizioni igieniche, su pedane sporche e all’esposizione diretta dei raggi solari. Il materiale con cui sono fatte le bottiglie infatti (il polietilene tereftalato, meglio noto con la sigla PET) tende a deteriorarsi facilmente alla luce del sole e al calore, con conseguente rilascio di componenti plastiche nocive all’interno degli alimenti.
Nell’operazione sono stati posti sotto sequestro altri tre depositi attigui, definiti dai Nas e dagli operatori della Asl locale in condizioni igieniche precarie.
Anche altri ambienti minori sono stati ispezionati dagli agenti, ma in questo caso è stata disposta soltanto la chiusura per venti giorni. A seguito dell’ispezione il titolare della struttura è stato denunciato e condannato al pagamento di multe per 300mila euro, delle quali 2mila con preciso riferimento alle condizioni in cui erano conservati gli alimenti. Contestualmente è stato disposto il sequestro sia delle bottiglie di acqua minerale che di quelle di bibite
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