Gli spazi prescelti, com’è ormai noto, sono quelli del terzo piano della Torre Cuore: con buona pace dell’ambulatorio di Oculistica Pediatrica, trasferito accanto alla Medicina Nucleare nonostante il pericolo di radiazioni ionizzanti; e con la riduzione della metà del centro di procreazione medicalmente assistita (da autorizzare nuovamente secondo la legge, allungando i tempi per le terapie e la conservazione dei tessuti dei pazienti oncologici)
Ma oggi vogliamo dare atto al commissario Vincenzo D’Amato di aver dato finora prova di solerzia e perfetta efficienza amministrativa, con tempi tedeschi, nelle procedure di allestimento della seconda Cardiochirurgia. Dal mese di dicembre ad oggi – si legge sul sito di LIRATV – non abbiamo soltanto la nota con cui si indicava il termine perentorio del 15 gennaio per fare spazio ad horas ai lavori per allestire il reparto del dottore Coscioni, ma pure la decisione-lampo con cui si trasferiscono venti infermieri dalla Medicina d’Urgenza alla nuova cardiochirurgia e la delibera con cui si estende il servizio di telemetria al reparto da creare ex novo.
Nel primo caso – quello dei venti infermieri sottratti alla Medicina d’Urgenza – il Tribunale del diritto del Malato ha già chiesto chiarimenti al commissario D’Amato, per i ritardi che si potrebbero creare al Pronto Soccorso del Ruggi. Nel secondo caso – quello della telemetria – colpisce quantomeno la rapidità con cui si sono succeduti: la richiesta di preventivo alla ditta Medisol di Casoria; i lavori preparatori della delibera per l’estensione del servizio e l’acquisto delle attrezzature; il via libera del commissario datato 15 gennaio ad appena tre settimane dall’arrivo del preventivo della Medisol, datato 20 dicembre.
Insomma, un esempio di sensibilità sanitaria e di efficienza amministrativa non comune, se pensiamo al bando per due borse di studio da conferire a biologi/biotecnologi da assegnare alla procreazione medicalmente assistita e fermo dallo scorso mese agosto senza motivo; per non parlare del destino di macchinari per il centro anti-infertilità, costati 500mila euro ma ancora fermi, caso del quale- forse- potrebbe occuparsi presto la Corte dei Conti.
Chiediamo, ancora una volta, chiarimenti al commissario D’Amato- magari rilasciandoci l’intervista chiesta una settimana fa- anche per dargli la possibilità di spiegare la necessità di procedere con tanta urgenza alla consegna della seconda cardiochirurgia al dottore Coscioni, procedendo nel caso del servizio di telemetria all’affidamento diretto per motivi tecnici alla ditta Medisol di Casoria e con acquisti appena sotto-soglia (39.500 euro, a fronte del limite di legge di 40mila euro) che ha evitato l’indizione di una gara d’appalto.
Fonte: LIRATV