Per questo motivo ho presentato un’interrogazione rivolta al Ministro del lavoro e delle Politiche Sociali, Nunzia Catalfo e al Ministro della salute Speranza in merito al servizio 118 per vigilare, garantire e tutelare i livelli essenziali di assistenza dei pazienti, nonchè le norme di sicurezza sul lavoro. Una questione molto seria per cui ho chiesto al Governo di agire prima possibile” spiega la Deputata del MoVimento 5 Stelle Virginia Villani.
Nell’interrogazione, la Deputata Virginia Villani ha specificato che: “Negli ultimi anni abbiamo assistito a numerose proteste degli operatori del Servizio di Emergenza e Urgenza territoriale 118.
Soprattutto in Campania – come molte volte denunciato anche dai consiglieri regionali M5S e dalla capogruppo Valeria Ciarambino – ci troviamo di fronte a numerose segnalazioni circa un’anomala gestione delle attività di volontariato in alcune Associazioni affidatarie, in convenzione, di postazioni del Servizio 118. Per alcune associazioni, il ricorso ai volontari, è l’unico modo per riuscire a garantire i turni di servizio degli infermieri.
I volontari, ricevono un compenso di poco superiore ai 3,5 euro all’ora: sono utilizzati per garantire i turni, rappresentano i nuovi schiavi in un sistema para-legalizzato in spregio a qualunque tutela dei lavoratori e della dignità umana.
Le condizioni lavorative sono alienanti, con orari anche di 24 o di 36 ore consecutive per singolo professionista. I volontari finiscono per accumulare circa 170, se non 200 ore al mese! E tutto questo senza alcuna tutela se non quella del ricatto”.
Le condizioni dei volontari 118 sono allarmanti e spesso, non possono nemmeno denunciare per paura di ripercussioni: “Oltre ad orari lavorativi estenuanti, il personale è impiegato in assenza di assicurazione e spesso senza iscrizione all’Ordine professionale degli Infermieri.
In più, i volontari del 118 ricevono solo “rimborsi spese” forfettari, che nella maggior parte dei casi sono l’esclusiva fonte di sostentamento per molte famiglie. Nonostante ciò, le associazioni non sono nemmeno precise nei pagamenti dei rimborsi e chi “si lamenta” di paga o orari, esce dal giro, non viene richiamato e non riesce più a dare sostegno economico alla sua famiglia – ha dichiarato l’On Villani – Non possiamo permettere che accadano cose del genere”.
I volontari vengono inseriti de facto come personale a tutti gli effetti, ma spesso non hanno i titoli per questo lavoro, sono sottopagati e senza alcuna assicurazione o garanzia: “E’ una forma di schiavitù vera e propria, perché gli operatori devono accettare queste condizioni pur di poter lavorare.
E’ il momento di intervenire: la Sanità Campana e in generale quella nazionale, devono rispettare l’attività filantropica dei volontari, le normative del lavoro e la dignità umana di queste persone. Non dimentichiamo che a subire le conseguenze di tali condizioni disumane e inique di lavoro, sono anche i pazienti. Che servizio può rendere chi non ha adeguata esperienza, tutela o chi lavora per 24 ore di fila?”.
La Deputata M5S ha denunciato anche gli affidamenti e la gestione del S.E.U:
“Ad oggi, nella nostra Regione non esiste un’unica struttura di governance regionale. Ciò accade anche in altre realtà nazionali. Ogni associazione ha le sue specifiche condizioni contrattuali per operatori che svolgono le stesse funzioni – ha dichiarato l’On. Virginia Villani – Anomalie vi sono anche negli affidamenti: spesso vengono fatti con procedure occasionali ed estemporanee per periodi anche molto brevi.
Ad esempio nell’Asl di Salerno, numerose onlus si avvicendano continuamente nelle postazioni, con una logica meramente distributiva delle risorse tra Associazioni del settore. Una situazione inaccettabile! Con il Servizio Sanitario Nazionale e Regionale dobbiamo garantire l’erogazione dei livelli standard di emergenza-urgenza e l’uniformità della qualità delle prestazioni rese. Il Ministro Catalfo intervenga!” ha concluso la Deputata Villani.