La vicenda si inserisce nel più ampio contesto degli atti di violenza in ambito ospedaliero – problematica diffusa su tutto il territorio nazionale – già oggetto, nei mesi scorsi, di approfondimento in sede di Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, alla presenza dei vertici dell’Azienda Ospedaliera e dei rappresentanti delle Organizzazioni sindacali.
In tale ambito è emerso che, nel territorio della provincia di Salerno, le aggressioni a danno degli operatori sanitari non fanno registrare numeri particolarmente elevati, pur essendovi reparti maggiormente esposti a rischio, come quelli fronte office, in particolare il pronto soccorso.
Al riguardo, il Prefetto, oltre a manifestare la propria solidarietà e vicinanza per l’accaduto, ha ribadito il supporto delle Forze dell’Ordine attraverso l’intensificazione di “passaggi” delle pattuglie impegnate nel servizio di controllo del territorio e ha sottolineato l’importanza di incrementare l’uso degli strumenti offerti dalla tecnologia per potenziare la vigilanza nelle strutture sanitarie: in proposito, è già allo studio la possibilità di attivare il cosiddetto “punto a punto” per consentire la chiamata diretta e immediata dall’Ospedale alle sale operative delle Forze di Polizia e si sta valutando il collegamento tra il sistema di videosorveglianza del “Ruggi” – ove sono presenti 60 telecamere all’esterno e all’interno, nonché un drappello di Forze di Polizia, un servizio di vigilanza privata e di portierato – e le sale operative.
Sono state illustrate, inoltre, le iniziative che saranno messe in campo nelle prossime settimane: il Commissario Straordinario del “Ruggi” ha preannunciato l’attivazione del cosiddetto “monitor accoglienza” all’interno del Pronto Soccorso, per consentire ai familiari dei pazienti di seguire il percorso dei congiunti “in tempo reale”, nell’ottica di favorire la comunicazione tra personale sanitario e familiari, rinsaldare il legame di fiducia alla base di comportamenti corretti e incrementare la percezione di sicurezza.
Nel contempo – ha evidenziato il Presidente dell’Ordine degli Infermieri – sono in programma incontri di formazione per gli operatori, specialmente per chi presta servizio nei reparti “sensibili”, nei quali potranno essere coinvolte anche le Forze di Polizia, allo scopo di migliorare l’approccio comportamentale nella gestione delle situazioni di rischio, per prevenire e fronteggiare gli eventuali atteggiamenti di intemperanza.
In una prospettiva più ampia sarebbe auspicabile, inoltre, l’attivazione di osservatori permanenti del fenomeno, come sottolineato dal Presidente dell’Ordine dei Medici, da istituire nei distretti sanitari e ospedalieri al fine di acquisire dati statistici e notizie utili per la programmazione degli interventi da attuare.
Non è mancato un momento di riflessione sull’opportunità di avviare delle campagne di sensibilizzazione sul tema per “educare” al rispetto del lavoro altrui e favorire un clima più sereno nello svolgimento delle proprie funzioni.
Al termine dell’incontro, il Prefetto, nell’esprimere soddisfazione per quanto si sta già realizzando e anche tenendo conto delle indicazioni delle Organizzazioni Sindacali, ha manifestato l’intenzione di allargare la composizione del tavolo odierno ad un prossimo incontro con la partecipazione della Direzione Generale dell’ASL e delle Organizzazioni sindacali di categoria.