Ora che il commissario Vincenzo D’Amato ha scelto di allestire in quei locali il doppio di Cardiochirurgia da consegnare al dottore Enrico Coscioni, non si capisce come ciò sia compatibile con l’individuazione di quegli spazi come la naturale continuità con la sala operatoria di ginecologia.
Finora, ricorda la Cgil a proposito del centro-anti-infertilità, niente è stato fatto in tal senso ed anzi, si registra la riduzione degli spazi dedicati alla procreazione assistita, senza informarne le parti sindacali e senza aver iniziato i lavori nei corpi adiacenti ostetricia, ginecologia e sale operatorie.
Questo modo di procedere, unilaterale, dei vertici del Ruggi preoccupa il sindacato, perché non si può condividere l’apertura di un nuovo reparto che nasca calpestando il progetto del centro PMA, unico nel pubblico, che assicura cure e tecniche contro l’infertilità, la conservazione di ovociti e spermatozoi per giovani con patologia oncologica.
Inoltre, perché non si proceduto ad attivare le procedure concorsuali per il reclutamento di biologi per il centro PMA? si chiede la Cgil, ricordando come la contrarietà nasca anche dalla consapevolezza che per il nuovo reparto di cardiochirurgia si sta procedendo al reclutamento di personale prendendolo da altri reparti già in carenza. Va considerato, in ultimo, che la nuova collocazione dell’oculistica pediatrica non è adeguata perché vicina alla medicina nucleare e alla radioterapia.