Un male oscuro sembra aleggiare sul campus universitario di Fisciano, dopo il lancio nel vuoto – senza alcun messaggio che ne spieghi le motivazioni – di Daniela Piscione, cilentana di Centola, che aveva trenta anni e che ieri mattina si è tolta la vita facendosi cadere dal parcheggio multipiano dell’ateneo salernitano a Fisciano. Con il suo – come scrive il quotidiano “Il Mattino” – sono purtroppo già quattro i decessi che si contano negli ultimi due anni. Nel maggio dello scorso anno una venticinquenne si sferrò diverse coltellate all’addome e alla gola. A maggio del 2017 un diciannovenne si lanciò dalla tromba delle scale della biblioteca scientifica universitaria. A dicembre dello stesso anno un ragazzo di ventuno anni si tolse la vita lanciandosi dallo stesso parcheggio multipiano, stessa scena della tragedia di ieri. Oggi pomeriggio, nella chiesa San Nicola Di Mira a Centola, dove l’intera comunità con in testa il sindaco Carmelo Stanziola è ancora sotto choc – verranno celebrati i funerali.
Il male oscuro del campus di Fisciano, quarto decesso in due anni
4 Commenti
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Ricordiamo anche la morte di Francesca Bilotti, nel 2014, schiacciata da un autobus: https://www.salernonotizie.it/2014/12/01/allateneo-di-salerno-la-messa-in-suffragio-della-giovane-francesca-bilotti/
Se i tuoi genitori ti hanno convinto che dall’università dipendesse letteralmente la tua vita qualche domanda dovremmo pur cominciare a farla.
Che questa ennesima vittima della stupidità umana possa riposare in pace.
13:40 assssino dell’intelligenza, la tua. Chi te lo ha detto che la famiglia ha agito in quel modo? dove le prendi quelle certezze? sai cose che noon sappiamo? altrimenti la stupidità è solo la tua.
E poi che c’entra la ragazza dell’autobus??
Il compito principale di un professore/essa è quello di insegnare e non quello di recarsi in aula, esibirsi e poi agli esami pretendere che uno studente sappia cio che avrebbero dovuto insegnare.