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Progetto “Voci migranti”: a Salerno il poeta greco Sotirios Pastakas

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Martedì 28 gennaio 2020, alle ore 19,15, per il progetto “Voci migranti” curato da Casa della poesia, realizzato in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Giovanili e all’Innovazione del Comune di Salerno al Teatro A. Genovesi di Salerno (via Sichelgaita) si terrà l’incontro-reading con il grande poeta poeta greco Sotirios Pastakas. Sarà presente l’assessore Mariarita Giordano.

Nel suo primo libro italiano “Corpo a corpo” (Multimedia Edizioni) si incontrano e scontrano tradizione e modernità, ironia e senso di morte, il dramma del popolo greco e i colori, i profumi, i sapori del Mediterraneo. Un viaggio tra conoscenza dell’animo umano e poesia. Sotirios, ormai pubblicato e premiato in tanti paesi europei e negli Stati Uniti (tradotto da Jack Hirschman) è uno dei grandi protagonisti del circuito poetico internazionale.

Il secondo volume che accompagna il tour italiano del grande poeta greco è “Monte Egaleo”, secondo volume della collana a colori “fatamorgana” della Multimedia Edizioni/Casa della poesia, che intende far incontrare grandi autori internazionali con pittori, illustratori, artisti visivi. In questo caso le immagini che accompagnano la raccolta di Sotirios Pastakas sono state realizzate dall’artista Marco Vecchio.

Il poeta greco, tra i più significativi nel panorama poetico internazionale è autore di quattordici raccolte poetiche oltre a saggi e traduzioni di poeti italiani (da Sereni a Saba, Gatto, Pasolini, Penna, etc).

“Leggiamo sempre per un ascoltatore sconosciuto. Uno che non è venuto alla lettura delle nostre poesie per obbligo o per reverenza, ma per il puro piacere e la passione della poesia. Se a fine serata uno sconosciuto viene timidamente a stringerti le mani, la serata non è andata a vuoto.”

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«Sotirios è – come qualcuno lo ha definito – “un poeta dello sguardo”: uno sguardo che scava, spudorato e impietoso, nelle ferite del corpo, nominando i risvolti “indicibili” di un amore finito (L’esperienza del respiro), che si aggira negli interni delle case passando dai gesti più banali della quotidianità al dialogare tenero e pensoso col proprio gatto (Jorge).

Ma è anche lo sguardo che riesce ad accostare la violenza del mondo alla distruttività con cui ci accaniamo talvolta sul nostro corpo, che può, attraverso pochi versi scarni, far incontrare in cucine disadorne, su tavole quasi vuote e cibi sempre più poveri, l’ “empasse economica” che sta attraversando il suo paese e la spinta a creare nuove forme di “collettività” e di “altruismo” (Pasto dei poveri)».

– Lea Melandri

«Sono convinto che il lettore conoscerà un eccellente poeta greco contemporaneo che riflette nei suoi testi molte delle tenebre economiche ed esistenziali che assediano il più luminoso dei paesi del mondo».

– Jack Hirschman

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