A guidare la visita l’Amministratore delegato di Manifatture Sigaro Toscano Stefano Mariotti, per un appuntamento che ha riconosciuto l’importanza di un centro che ha segnato la storia dell’economia cavese, come dimostra anche la presenza del Sindaco di Cava de’ Tirreni, Vincenzo Servalli.
A Cava lavorano oggi 114 addetti diretti, che contribuiscono alla produzione di oltre 100 milioni di sigari annui. Nello stabilimento, che ha una superficie di 22 mila m2 coperti complessivi, sono presenti un impianto di cogenerazione a metano di ultima generazione e un impianto fotovoltaico grazie al quale ogni anno, mediamente, si evita l’immissione nell’atmosfera di 161.000 Kg di Co2: è dunque come se Manifatture Sigaro Toscano avesse piantato al centro di Cava un bosco di 23 ettari, pari a 32 campi di calcio.
Dal 1912, Cava de’ Tirreni è una delle sedi principali di produzione dei sigari a marchio Toscano: realizza infatti una gamma di sigari destinati sia al mercato nazionale che all’estero; quest’ultimo dato in crescita costante, nel 2019 circa il 25% dei sigari prodotti a Cava sono stati venduti in tutto il mondo.
Il coinvolgimento della Campania non finisce qui, infatti l’azienda acquista tabacco Kentucky coltivato principalmente nella zona del beneventano.
La tradizione vuole che le prime coltivazioni di tabacco, in Campania, risalgano a Gioacchino Murat ai tempi del Regno di Napoli. Il disfacimento del Regno non bloccò mai la produzione di tabacco che da allora continua ad essere elemento importante dell’economia cavese.
Dal 2008, sono inoltre attivi laboratori di ricerca all’avanguardia per indagini fisiche, chimiche e microbiologiche relative al fumo e al tabacco. Strutture moderne e personale altamente qualificato per un ruolo attivo nell’ambito del CORESTA, l’organo scientifico di riferimento internazionale sul tabacco.
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