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Locuste, è emergenza: il flagello biblico sull’Africa orientale

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Locuste, è emergenza: il flagello biblico sull’Africa orientale. L’invasione delle locuste, nell’immaginario collettivo occidentale, è relegata alla Bibbia e alle «dieci piaghe d’Egitto». Ma si tratta di un ricorrente flagello reale in Africa e stavolta sta colpendo quella orientale nella maniera più grave degli ultimi decenni con pesanti rischi per l’approvvigionamento di cibo dell’intera area.

Allarmi sulle « locuste del deserto» stanno venendo in questi giorni dalla Fao, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, che chiede al mondo 70 milioni di dollari di aiuti per combattere con pesticidi l’invasione in corso di ampie zone di Etiopia, Somalia e Kenya. Gli sciami sono composti da milioni e a volta addirittura miliardi di questi grossi insetti e ne è stato visto uno grande come la superficie di Mosca, riferisce il Financial Times.

Il flagello minaccia di devastare anche Uganda e Sudan del Sud, Paese già piagato da sei anni di guerra civile. Si tratta della peggiore invasione di locuste in Kenya degli ultimi 70 anni e senza precedenti da un quarto di secolo in Etiopia e Somalia. Un primo allarme della Fao era scattato già a novembre a causa di piogge insolitamente intense cadute l’anno scorso sui terreni semi-desertici in cui si annidano le locuste, insetti che vivono solitari ma in determinate condizioni formano enormi sciami migratori di diversi colori (questa volta il loro colore è rosa).

Questi insetti divorano cibo per il peso del proprio corpo, ossia circa due grammi, ogni giorno, ricorda il sito Locust Watch della Fao. Sembra poco, ma uno sciame delle dimensioni di Parigi può mangiare quotidianamente la metà del cibo consumato dall’intera popolazione francese. Uno sciame di un chilometro quadrato comprende circa 40 milioni di locuste.

Distruggendo i raccolti esse «minacciano la sicurezza alimentare della intera subregione», ha avvertito la Fao mettendo in guardia che, senza interventi, il numero delle locuste potrebbe esplodere di 500 volte entro giugno, quando poi la siccità dovrebbe limitare la loro diffusione.

In Africa peraltro tutto è più complicato: il ministro dell’Agricoltura ugandese, Aggrey Bagiire, ha segnalato che la situazione è fuori controllo e gli interventi antiparassitari sono difficili nel confinante Kenya a causa dei problemi di sicurezza sulla frontiera della Somalia, Paese con zone infestate da un altro flagello: i jihadisti al-Shabaab.

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