Secondo la relazione aziendale, si tratta di un sequestro preventivo eseguito nell’ambito di indagini preliminari dal GIP del Tribunale di Salerno. Il provvedimento fa riferimento a fatti risalenti all’anno 2017 considerati superati nella pratica, tanto che tutti i successivi controlli di ARPAC non hanno portato ad alcun tipo di provvedimento, se non a generiche indicazioni e suggerimenti.
L’azienda, di concerto con il Comune di Eboli, pur avendo già messo in atto le migliori pratiche di gestione, sta ulteriormente implementando procedure ed interventi migliorativi, anche tenendo conto delle indicazioni degli organi di controllo, per fornire ulteriori e concrete garanzie alla tutela della salute pubblica.
In merito alla questione degli odori, con riferimento al verbale di ispezione di ARPAC del 21 gennaio 2020, ultimo di una serie di numerosi controlli, l’azienda ci ricorda come nel corso dell’ispezione le analisi avevano certificato come tutto fosse “compatibile con le attività espletate nel ciclo produttivo”.
Al Comune di Eboli la società Ladurner, esprimendo la piena fiducia nell’operato degli organi di controllo e dell’Autorità giudiziaria, ha ribadito il proprio impegno per la migliore gestione dell’impianto di compostaggio, anche sulla scorta della propria esperienza e storia professionale, in piena collaborazione e unità di intenti con il Comune di Eboli.
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