Un coordinamento “sotteso a mantenere il prezzo incrementato, vanificando il confronto commerciale e la mobilità dei clienti”, ha sottolineato l’Antitrust.
A marzo 2018 l’Autorità aveva adottato delle misure cautelari che, grazie alle specifiche modalità e tempistiche, avevano effettivamente impedito l’attuazione dell’intesa. Infatti, a seguito dell’adozione di tali misure, gli operatori avevano dovuto riformulare le proprie strategie commerciali e ciò aveva determinato una diminuzione dei prezzi rispetto alla rimodulazione annunciata.