Si parte il 3 febbraio a Benevento a piazza Risorgimento, per poi passare il 4 a Caserta e di seguito Avellino, Napoli e Salerno. “Inverti la Marcia” è il messaggio e l’invito che verrà lanciato durante le attività previste all’interno del “truck”: il bullismo e il cyberbullismo non sono altro che una forma di comportamento sociale di tipo vessatorio che genera una spirale di atteggiamenti aggressivi.
Il circolo vizioso che si viene a creare è alla base del dilagare di questi fenomeni. Il senso di “Inverti la Marcia” è proprio questo: fermare lo schema comportamentale e ragionare sulle proprie azioni in società, sul proprio contributo per rendere una giornata altrui “meno storta” e innescare meno circoli viziosi.
Saranno proprio degli attori professionisti a rappresentare, attraverso una performance, l’essenza del cyberbullismo e del peso delle parole dietro e fuori dallo schermo di un pc. Le attività saranno supportate dalla Commissione Pari Opportunità dell’Ordine dei Giornalisti della Campania con il progetto “Parole in Ordine”: un decalogo, dieci ‘claim’ che parlano ai giovani per sollecitare in loro una riflessione su quanto vivono quotidianamente.
Durante gli incontri ai ragazzi verrà illustrato il decalogo, allo scopo di stimolare un confronto. Al termine si affiderà a una delegazione di studenti – le “sentinelle delle parole” – un claim del decalogo in stampa 3D. Affidare materialmente ai giovani delle parole sarà il simbolo di una delega per farsi portatori verso gli amici e colleghi di una cultura della cittadinanza consapevole.
Ad accompagnare le varie tappe del tour ci saranno anche artisti, tra cui il rapper Lucariello: la musica può essere un mezzo molto efficace per trasmettere messaggi importanti rivolti ai giovani, di mettersi in gioco, armarsi di coraggio, dare il proprio contributo per superare le paure e sostenere chi è in difficoltà.
“Sarà una settimana di educazione e prevenzione”, dichiara Chiara Marciani, Assessore alla Formazione e alle Pari Opportunità. “E’ possibile e questo è il nostro obiettivo, invertire la marcia e spezzare un circolo vizioso. La tutela dei minori dai pericoli del web, dal bullismo e dal cyberbullismo è un atto di responsabilità collettiva che deve coinvolgere non solo le famiglie ma anche gli insegnanti, le scuole, gli enti e le istituzioni centrali e territoriali e le associazioni. Per questo – conclude Marciani – crediamo che progetti come questi possano diventare uno strumento formidabile per tutti coloro che vogliono combattere il cyberbullismo in modo efficace e strutturale”.