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Poliziotti in borghese in sella alle moto per fermare chi guida col telefonino

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La scena è di qualche giorno fa: una moto Ducati accosta un’auto, la sorpassa, le si mette davanti. In sella ci sono due uomini, mostrano una paletta bianca e rossa dell’Alt con scritto “ministero dell’Interno”, fanno accostare l’automobilista. Mostrano i distintivi da poliziotto, contestano al guidatore di essere al volante col telefonino. L’uomo pensa a due truffatori. Chiama i carabinieri, che arrivano poco dopo e confermano che quelli in moto non sono imbroglioni, ma agenti della polizia stradale in borghese e scatta la multa. Accade a Livorno come racconta Stefano Taglione su Il Tirreno – ma ben presto la scena potrebbe presentarsi anche a Salerno ed in altre città d’Italia per contrastare i ‘furbetti’ del telefonino

L’obiettivo è diminuire gli incidenti, scoraggiando comportamenti a rischio, come l’uso del cellulare ma non solo. Controlli anche su manovre azzardate (come le inversioni a U), ma anche passeggeri sui sedili posteriori senza cinture (un fenomeno diffusissimo) e anche i bambini a bordo senza il seggiolino.

La stretta della Stradale è legata anche alla prossima entrata in vigore del nuovo Codice della strada: con la fine del primo governo Conte aveva subìto dei rallentamenti, ora l’iter di aggiornamento in Parlamento è ripreso, con il passaggio alla Camera. Per chi guida al cellulare si prevede la sospensione della patente per due mesi.  Secondo quanto votato in commissione, sul tema del cellulare alla guida, è prevista per la prima violazione una multa compresa tra 422 e 1.697 euro e la sospensione della patente da sette giorni a due mesi. Per la seconda, invece, la sanzione aumenta tanto da arrivare a 2.588 euro e alla decurtazione di dieci punti dalla patente.

 

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