La scelta dei facilitatori regionali è stata un altro banco di prova che si è trasformato in un incubo per i parlamentari, falcidiati — a volte anche surclassati da anonimi attivisti — da Nord a Sud. Solo in Sicilia sono stati respinti l’ex sottosegretario Vincenzo Santangelo (per lui un bottino di 126 voti), il senatore Fabrizio Trentacoste (che però ha preso oltre 400 preferenze) e il deputato Luciano Cantone. Stessa sorte anche alla deputata Celeste D’Arrando in Piemonte o in Lombardia i colleghi alla Camera Cristian Romaniello (per lui 136 preferenze) e Riccardo Olgiati (fermo a 69 voti) o la senatrice, segretario del gruppo M5S a Palazzo Madama, Alessandra Riccardi (a quota 154). Ma i casi si sprecano.
Fonte Il Corriere